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Investimenti di lusso: 2023 di sfide, si salva l’arte

È stato un anno di sfide il 2023 per gli investimenti di lusso. A salvarsi è stata l’arte che spicca in cima alla classifica dei beni più performanti con un aumento dei prezzi dell’11%. Lo rivela il Luxury Investment Index di Knight Frank (KFLII), noto per monitorare gli investimenti di lusso in dieci segmenti, da cui emerge come l’arte sia stata l’unica componente dell’indice a evidenziare una crescita a due cifre con numeri positivi soprattutto nella prima metà dell’anno.

Diversa la fotografia, sempre sul settore arte, fornita da UBS che punta i riflettori sulle vendite all’asta, diminuite su entrambe le sponde dell’Atlantico. Il rapporto annuale sul mercato dell’arte pubblicato da Art Basel e UBS, il 2023 ha tuttavia visto solo una diminuzione del 4% del valore di mercato, stimato in 65 miliardi di dollari. Questa cifra, tuttavia, è ancora superiore alla stima pre-pandemia del 2019, pari a 64,4 miliardi di dollari.

L’economista Clare McAndrew, autrice del rapporto, ha attribuito il calo a vari fattori, tra cui gli alti tassi d’interesse, le pressioni inflazionistiche e l’instabilità geopolitica, che hanno contribuito a un rallentamento delle vendite, in particolare nella fascia alta del mercato (opere d’arte vendute per 10 milioni di dollari o più).

Guardando al 2024, il rapporto afferma che i mercanti hanno espresso un cauto ottimismo, con il 36% che prevede un aumento delle vendite e solo il 16% che prevede un calo. Tuttavia, molti dealer hanno dichiarato che il futuro si prospetta difficile, con l’incertezza politica ed economica che incombe sul mercato e i costi per mantenere i rapporti con i clienti e partecipare alle fiere d’arte tra le maggiori preoccupazioni.

Male il whisky, si salvano i gioielli

Torniamo, al Luxury Investment Index di Knight Frank (KFLII). Dopo l’arte, i segmenti che hanno registrato performance migliori sono stati gioielli (8%), orologi (5%), monete (4%) e diamanti colorati (2%), che rappresentano le cinque categorie con i risultati migliori, mentre le bottiglie di whisky rare (-9%) segnano le peggiori prestazioni all’interno dell’indice.

Tra gli asset in calo, spiccano gli investimenti nel whisky. “Mentre le 50 bottiglie meno performanti hanno registrato una perdita complessiva del 26%, le restanti 50 hanno guadagnato il 5%, con le prime 20 bottiglie addirittura in aumento, con un rispettabile +20%” afferma Andy Simpson di Simpson Reserved, che prevede un ritorno di alcuni prodotti che hanno subito significative perdite nel 2023, poiché rari e, almeno per ora, sottovalutati.

Le auto d’epoca si posizionano subito sopra il whisky come seconda categoria peggiore della classifica, con una flessione del 6% nel 2023. Dietrich Hatlapa, esperto del settore, ha commentato: “Dopo la crescita del 22% nel 2022, una diminuzione del 6% non è così negativa. Gli investitori sono stati probabilmente attratti da altri asset e questo mercato, estremamente limitato, sarà stato influenzato da piccole variazioni nelle allocazioni di portafoglio. Tuttavia, alcuni marchi come BMW (+9%) e Lamborghini (+18%) hanno sfidato la tendenza nel 2023, rivolgendosi a un pubblico di collezionisti più giovane.”

Anche le borse di lusso (-4%), che in passato avevano dominato il KFLII, hanno subito un notevole calo. Nel Knight Frank Fine Wine Icons Index (KFFWII) non brilla neppure il segmento dei vini pregiati, che ha registrato un incremento di appena l’1%. Nick Martin di Wine Owners ha dichiarato: “Dopo un periodo di ascesa, non avevamo grandi aspettative. Alcuni vini di piccoli produttori, che avevano sperimentato una crescita elevata, hanno registrato il maggior calo dei prezzi, che in passato erano arrivati alle stelle, con bottiglie da 50 sterline che venivano a costarne 200 o 300”.