(Teleborsa) – La conferma del tasso di inflazione all’1,3% rappresenta, come sottolineiamo da tempo, un dato estremamente grave per la nostra economia e per il benessere delle famiglie. Lo afferma Federconsumatori in una nota. Mentre i consumi si contraggono, le vacanze sono sempre più un miraggio per la maggior parte delle famiglie, l’onda lunga di cassa integrazione e licenziamenti non accenna ad arrestarsi, incidendo sempre di più sulla capacità di acquisto delle famiglie, i prezzi in crescita dell’1,3% rappresentano un fattore completamente in controtendenza rispetto all’andamento economico. L’inflazione a questi livelli desta grande preoccupazione viste le ricadute di 390 Euro annui che comporterà per ogni famiglia, alimentando così quel circolo vizioso che, contraendo il potere di acquisto, contribuisce sempre di più alla caduta dei consumi, con conseguenze drammatiche sulla produzione e sull’intero sistema economico. “Di fronte e tale situazione è indispensabile intervenire, anche qui, andando controtendenza.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. – “Anziché aumentare le tariffe, ad esempio quelle autostradali, bisognerebbe bloccare prezzi e tariffe, agendo, di pari passo, per eliminare e sanzionare le speculazioni.” Non dimentichiamo, infatti, che anche alla luce delle misure inique prospettate dalla manovra del Governo, la stangata di aumenti nel 2010, così come calcolato dall’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, toccherà quota 886 Euro annui a famiglia. Per questo è urgente intervenire con una manovra che, oltre al risanamento, punti al rilancio della domanda di mercato ed al sostegno agli investimenti nei settori trainanti dell’economia, avviando così una vera ripresa e ristabilendo, contemporaneamente, equità, senza intaccare i redditi già duramente provati di pensionati e lavoratori.
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