Economia

Imprese, è boom dell’usura

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ROMA (WSI) – Le banche tagliano il credito ed è boom dell’usura. Lo indica la Cgia di Mestre secondo cui tra la fine di giugno 2011 e lo stesso periodo del 2015, il numero di estorsioni denunciato dalle forze dell’ordine all’Autorità giudiziaria è aumentato in misura esponenziale mentre l’ammontare degli impieghi bancari alle imprese è diminuito di 104,6 miliardi di euro.

Se nel 2011 le denunce di usura erano 352, nel 2013 (ultimo dato disponibile) sono salite a 460 (+30,7 per cento); le estorsioni, invece, sono passate da 6.099 a 6.884 (+12,9 per cento).

Dall’ultimo indice del rischio di usura, che la Cgia calcola da 15 anni, si rileva che il fenomeno ha assunto dimensioni elevate soprattutto nel Sud e in particolare in Campania, Calabria, Sicilia, Puglia e Basilicata. Aree insomma dove c’è maggior disoccupazione – fa notare la Cgia. La situazione più grave si registra in Campania, dove l’indice del rischio usura del 155,1 (pari al 55,1 per cento in più della media Italia), in Calabria a 146,6; in Sicilia al 145,3; in Puglia al 136,3 e in Basilicata al 133,2.

La regione meno colpita è il Trentino Alto Adige, con un indice del rischio usura del 47,6 (52,4 punti in meno della media nazionale). Situazione sotto controllo anche in Friuli Venezia Giulia (72,8) e il Veneto (73,2).

Tra gli indicatori per il calcolo ci sono la disoccupazione, le procedure concorsuali, i protesti, i tassi di interesse applicati, le denunce di estorsione e di usura, il numero di sportelli bancari e il rapporto tra sofferenze ed impieghi registrati negli istituti di credito.

(Cba)