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“Il nostro corpo può predire il futuro”

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PADOVA—Gli esseri umani sono in grado di predire il futuro. Chiamatelo sesto senso, istinto o presentimento. C’è chi tira in ballo perfino la magia. Ma ora, un serissimo studio coordinato da un ricercatore dell’Università di Padova, Patrizio Tressoldi (e condotto assieme a due specialisti americani, Julia Mossbridge e Jessica Utts), dimostra che il corpo è in grado di prevedere ciò che ancora non è avvenuto, reagendo di conseguenza. «Questione di istanti. Al massimo si possono anticipare gli eventi, a livello inconscio, di dieci secondi. È una capacità innata», assicura Tressoldi che ha effettuato la ricerca basandosi su 26 studi pubblicati tra il 1978 e il 2010, che offrono un campione di oltre seicento «pazienti». Gli studiosi hanno registrato le reazioni delle persone di fronte a immagini e suoni diversi. Foto che suscitano tenerezza, paura, ansia. Perfino scatti pornografici. Si è così scoperto che il nostro organismo, in alcuni casi, è in grado di «prepararsi» all’emozione che sta per provare.

Lo dimostrerebbero la dilatazione delle pupille, le onde celebrali e il battito cardiaco. «Nulla a che fare con la magia o con i poteri che vantano i veggenti – assicura il ricercatore del dipartimento di Psicologia Generale dell’ateneo padovano – noi li chiamiamo “effetti anticipatori”. Un fenomeno che aiuta gli esseri viventi a proteggersi da eventuali pericoli». La scoperta è stata pubblicata sulla rivista «Frontiers in Psycology» attirando molta curiosità ma anche le critiche di chi non nasconde dubbi sull’affidabilità dello studio. Mossbridge, ricercatrice alla Northwestern, difende però l’attendibilità dei dati raccolti. Quel sesto senso manifestato dalle persone, lo chiama «attività anomala preventiva». Al Daily Mail ha spiegato che «il fenomeno è “anomalo”, come sostengono alcuni scienziati, perché non si può spiegare con l’attuale comprensione di come funziona la biologia. È “preventivo”, perché sembra prevedere i futuri cambiamenti fisiologici in risposta a un evento importante. Ed è una “attività” perché si tratta di cambiamenti nei sistemi cardiopolmonare, della pelle e del sistema nervoso».

La ricerca, finanziata anche dall’Università di Padova, è solo all’inizio. Tressoldi e il team di ricercatori che lo supporta sono convinti che la scoperta possa avere dei risvolti pratici molto importanti. «Basta pensare a cosa accadrebbe se un soldato potesse prevedere, anche di poco, un eventuale attacco. E infatti questo aspetto è un tema caro all’industria militare. Ma a noi studiosi interessa soprattutto capire se sarà possibile offrire alla gente comune uno strumento che possa allertarla in caso, ad esempio, di pericolo». Da qui l’idea di creare un apparecchio capace di leggere i segnali del corpo e inviare immediatamente un segnale. «Forse un giorno sarà possibile scaricare un’applicazione sul proprio telefonino affinchè ci avverta quando sta per accaderci qualcosa». Fantascienza? Tressoldi è convinto che in un futuro neanche troppo remoto, sarà una realtà: «Ci stiamo già lavorando».
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