
La conferma che una “Brexit dura”, quella che si verrebbe a creare senza che Ue e Regno Unito riescano a trovare un accordo sui termini di recesso entro i tempi stabiliti, avrebbe forti conseguenze sul settore bancario della City è arrivata da Hsbc, una delle maggiori banche del Paese.
Il ceo dell’istituto, Stuart Gulliver, ha infatti dichiarato che fra hard e soft Brexit ci sono di mezzo mille posti di lavoro che, nel caso di un esito più estremo dei negoziati europei, potrebbero essere spostati da Londra a Parigi. La scelta sarebbe giustificata anche dalle recenti riforme in programma da parte del governo francese, che si rivelerebbero “molto positive”.
“Ci sono circa mille posti di lavoro su 43mila, fra quelli impiegati nel Regno Unito, che diverrebbero illegali per le nostre attività […], se ci sarà l’hard Brexit”, ha detto Gulliver durante una conferenza a Parigi.
A tal proposito il numero uni di Hsbc ha aggiunto che “il pacchetto di riforme suggerito la settimana scorsa” dal governo “è molto positivo”, in particolare sotto il profilo del mercato del lavoro e quello delle riforme economiche.
Che i negoziati fra Ue e Regno Unito si dimostreranno difficili per il governo britannico lo dimostra la richiesta di collaborazione che la premier Theresa May ha oggi lanciato ai rivali del partito laburista. I conservatori, indeboliti dopo l’appuntamento delle elezioni generali di giugno, sembrano sempre più lontani dall’incassare il successo che avevano promesso, strappando le migliori condizioni di uscita all’Europa.