Economia

Guerra commerciale Usa-Ue, Kallas: “la Cina se la ride”

Nella guerra commerciale intrapresa tra Stati Uniti e Unione europea, c’è un solo vincitore: la Cina. A ribadirlo in un’intervista recente con Bloomberg Television, il numero uno della politica estera dell’Unione Europea, Kaja Kallas, secondo cui la Cina trarrà vantaggio dalle guerre commerciali in corso tra gli Stati Uniti e i suoi alleati europei.

Queste parole sono state pronunciate durante un incontro del G7 in Canada, sottolineando come la Cina stia “ridendo” mentre osserva gli Stati Uniti impegnati in una guerra commerciale con l’Europa. Kallas ha ribadito la prontezza dell’UE a difendere i propri interessi, ma ha anche sottolineato l’importanza di mantenere la calma e di evitare un’escalation che potrebbe portare a un aumento dell’inflazione. L’UE è pronta a rispondere alle mosse degli Stati Uniti, ma allo stesso tempo cerca di mantenere un approccio equilibrato per proteggere i consumatori europei.

“Chi sta ridendo da una parte o mentre osserva dall’altra è la Cina”, ha detto Kallas, aggiungendo che, il gigante asiatico “sta davvero beneficiando del fatto che gli Stati Uniti hanno intrapreso una guerra commerciale con l’Europa”.

Contesto della guerra commerciale

Le dichiarazioni arrivano in concomitanza con le nuove minacce del presidente Donald Trump di imporre una tariffa del 200% su vini, champagne e altre bevande alcoliche provenienti dalla Francia e da altri paesi dell’UE. La mossa arriva in risposta alla decisione dell’UE di tassare le esportazioni di whiskey americano, a sua volta una ritorsione contro le tariffe statunitensi su acciaio e alluminio. In risposta, l’Unione Europea ha annunciato l’introduzione di contro-tariffe su beni statunitensi per un valore di 26 miliardi di euro (circa 28 miliardi di dollari), che includono prodotti come barche, bourbon e motociclette.

La Commissione Europea ha espresso la disponibilità a negoziare una risoluzione, sottolineando che le tariffe elevate non sono nel miglior interesse di nessuna delle parti coinvolte. Numerosi i player nel settore vitivinicolo statunitense temono che le tariffe danneggerebbero più le imprese americane che quelle europee, poiché i vini europei rappresentano una quota significativa del mercato statunitense.

Impatto sul made in Italy

La guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea, con i dazi minacciati dal presidente Donald Trump, rischia di penalizzare significativamente le produzioni made in Italy più competitive per il rapporto qualità-prezzo, escludendo le nicchie del lusso. I prodotti agroalimentari italiani sono particolarmente a rischio, soprattutto quelli più diffusi e facilmente sostituibili.

Il pecorino romano, consumato principalmente grattugiato, è più facilmente sostituibile con prodotti simili in caso di aumento dei prezzi, come emerge da uno studio di Nomisma per Cia-Agricoltori Italiani. Anche il sidro di mele, gli oli e gli aceti risultano vulnerabili a causa delle barriere commerciali.

Sono particolarmente esposti anche i vini Dop con prezzi di fascia media, come il prosecco. Secondo l’Unione Italiana Vini (Uiv), quasi il 98% delle bottiglie italiane di prosecco viene esportato negli Stati Uniti. L’ultimo bimestre del 2024 ha visto un aumento del 20% delle esportazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, come segnalato dall’Osservatorio Uiv.

Con l’ipotesi di dazi al 25%, il danno diretto per il vino italiano potrebbe essere di circa 470 milioni di euro, mentre gli effetti indiretti sull’export globale potrebbero portare il totale a quasi un miliardo di euro.

Posizione della Cina

La Cina, intanto, come principale beneficiaria di questo scenario, potrebbe rafforzare la sua posizione economica mondiale.. Nonostante le sue importazioni siano diminuite nei primi due mesi del 2025 a causa delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti, la Cina sta cercando di diversificare i suoi mercati di esportazione e di approfittare delle opportunità create dalle tensioni tra Stati Uniti ed Europa.