Economia

Gros-Pietro ottimista: “L’inflazione non peggiorerà”

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Le scommesse contro l’Italia “fanno parte della speculazione, che si muove quando i fondamentali danno qualche speranza di guadagno”. L’ha affermato oggi il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio, riferendosi alla notizia riportata qualche giorno fa dal “Financial Times” secondo cui i fondi speculativi hanno messo a segno la più grande scommessa contro i titoli di Stato italiani, a causa delle preoccupazioni per le turbolenze politiche e per la dipendenza del nostro Paese dalle importazioni di gas russo.

“Lo spread sale per effetto della speculazione che ha sempre bisogno di elementi concreti su cui appoggiarsi. L’importante è non creare queste situazioni”.

Così Gros-Pietro, convinto che l’inflazione sia “partita per cause strutturali” ma non peggiorerà. Poi ha proseguito:

“Prima la pandemia ha fermato la produzione di interi settori provocando la disruption di catene di fornitura c’è stato anche un blocco del canale di Suez. Tutto questo ha portato aumenti di prezzi e di lì è partita un’inflazione che rischia di autoalimentarsi e che può innescare la spirale salari-prezzi e prezzi-salari. Se parte una spirale che si autoalimenta c’è il rischio di un disastro. L’inflazione non credo peggiorerà perché le banche centrali stanno facendo interventi drastici per fermarla, ma questi interventi possono mettere in difficoltà alcuni comparti produttivi. La Bce si preoccupa della corretta trasmissione degli indirizzi di politica monetaria verso il sistema produttivo e le banche collaboreranno allo sforzo che sta facendo la Bce“.

Con l’occasione, il presidente del gruppo bancario più importante d’Italia ha parlato del suo settore, auspicando una concorrenza “sana” con banche che abbiano la “volontà di competere e non colludano”. A chi chiedeva un commento sui programmi delle prossime elezioni che danno poco spazio al settore bancario, ha risposto: “Le banche non votano, è naturale che le forze politiche non se ne occupino troppo. Non credo ci sia una mancanza di attenzione, direi che giustamente le forze politiche in vista di un’elezione si preoccupano dei temi che interessano gli elettori”.