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Grillo: “Italia in bancarotta in autunno”

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ROMA (WSI) – Il leader 5 stelle parla con il tabloid tedesco Bild e spara tutte le sue cartucce: “Berlusconi e’ finito. Le Pmi vanno in bancarotta. Fra settembre e ottobre allo Stato finiranno i soldi e sarà difficile pagare pensioni e stipendi”.

Non mancano anche frasi a effetto, come quel “sono contento se la Germania ci invade“.

“Quello del presidente Napolitano è stato un discorso politico, in barba al ruolo di garanzia che un Capo dello Stato dovrebbe mantenere”. I capigruppo di Camera e Senato, Roberta Lombardi e Vito Crimi, commentano così il discorso di insediamento del Presidente della Repubblica dopo il giuramento a Montecitorio davanti al Parlamento in seduta comune.

“E’ stata evidentemente dettata la linea politica del prossimo governo – continuano – con la riforma della legge elettorale, la normativa anti-corruzione e il superamento del bicameralismo perfetto: in pratica, è stata indicata l’adozione del testo preparato dai ‘saggi’ scelti fra le istituzioni e i partiti”.

Quanto al riferimento implicito al Movimento fatto da Napolitano, “sostanzialmente ci dice che una volta entrati nei banchi della casta dobbiamo stare alle loro regole” proseguono Crimi e Lombardi.

“Noi, invece – osservano – ribadiamo di essere stati eletti perché quelle ‘regole’, quelle logiche, non hanno funzionato e devono essere cambiate”. “Infine – concludono i due capigruppo – fa sorridere che all’ammonimento fatto dal Capo dello Stato sulle riforme che non sono mai state attuate negli ultimi anni, gli stessi partiti che non hanno voluto farle, abbiano fatto seguire dai loro banchi scroscianti applausi”.

GRILLO NON ANDRA’ A CONSULTAZIONI. Grillo, ribadiscono a piu’ voci fonti del Movimento 5 Stelle che ancora non conoscono il calendario stabilito dal Quirinale, non sara’ alle consultazioni del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a meno di novita’ all’ultimo momento. Oggi iniziera’ il ‘giro di tavolo’ del Colle con le forze politiche che gli hanno chiesto di accettare un secondo mandato e, come da prassi, con i partiti d’opposizione.

“Tanto il governo lo faranno loro”, riferisce piu’ di un parlamentare M5S a chi, incrociandolo, chiede se il leader del movimento salira’ da Napolitano. Certo è, riferiscono le stesse fonti, che il M5S incontrera’ Stefano Rodotà, candidato al Quirinale votato dalla rete, che, viene riferito, avrebbe chiesto di conoscere direttamente i parlamentari ‘grillini’ che hanno sostenuto, fino in fondo, la bonta’ e la necessita’ della sua candidatura.

PROPOSTA ESPULSIONE DI MASTRANGELI. Intanto, i gruppi parlamentari del Movimento 5 stelle riuniti ieri sera hanno deliberato a maggioranza di proporre l’espulsione dal gruppo parlamentare al Senato di Marino Mastrangeli, accusato di essere comparso troppo spesso in trasmissioni televisive. “Come da codice di comportamento del M5S – si legge in una nota degli stellati – la proposta di espulsione dovrà essere ratificata online dagli iscritti che avranno l’ultima e decisiva parola sulla scelta”.

GRILLO: REPUBBLICA DEMOCRATICA E’ MORTA . Ieri in un post sul suo blog intitolato ‘Blue Sunday’ in riferimento alla rielezione del capo dello Stato Napolitano Beppe Grillo ha scritto che”La Repubblica, quella che si dice democratica e fondata sul lavoro, è morta”, ‘Blue Sunday’, domenica triste.

“Pensi al sorriso raggiante di Berlusconi in Parlamento, risplendente come il sole di mezzogiorno, dopo la nomina di Napolitano, e ti domandi – ha proseguito – come è possibile tutto questo, pensi ai processi di Berlusconi, a MPS, alle telefonate di Mancino, ai saggi e alle loro indicazioni per proteggere la casta. Sai che alcuni di loro diventeranno ministri. Ti viene lo sconforto”.

Secondo il comico genovese “tutto era stato predisposto con cura. Un governissimo, le sue ‘agende’ Monti e Napolitano, persino il nome del primo ministro, Enrico Letta o Giuliano Amato , e un presidente Lord protettore dei partiti. Uno tra Amato, D’Alema o Marini avrebbe dovuto essere l’eletto. Rodotà ha rovinato i giochi. Ed ecco il piano B con il rientro di Napolitano che fino al giorno prima aveva strenuamente affermato che non si sarebbe ricandidato. E di notte, in poche ore (minuti?) si è deciso (ratificato?) il presidente della Repubblica e la squadra di governo. Chiamala, se vuoi, democrazia”.

“L’Italia – ha sostenuto ancora Grillo – ha perso e, non so perché, mi viene in mente il pianto disperato di Baresi dopo la finale persa ai rigori con il Brasile nel 1994. Il MoVimento 5 Stellle è diventato l’unica opposizione, l’unico possibile cambiamento”. Per il leader M5S “il Partito Unico si è mostrato nella sua vera luce. Noi o loro, ora la scelta è semplice. Coloro che oggi sono designati al comando della Nazione sono i responsabili della sua distruzione. Governano da vent’anni. Per dignità dovrebbero andarsene, come avviene negli altri Stati. Chi sbaglia paga. E chi persevera paga doppiamente. Entro alcuni mesi l’economia presenterà il conto finale e sarà amarissimo. Dopo, però, ci aspetta una nuova Italia”.