Economia

Giovani e risparmio: conservano soldi in casa e usano contante

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

I giovani, quelli che appartengono alla Generazione Z (dal 1997 ad oggi), hanno crescenti incertezze sul loro futuro e sui cambiamenti che li aspettano e praticamente un ragazzo su 3 prevede un peggioramento della propria condizione personale futura.

Così emerge da una ricerca condotta da ConsumerLab – ente di ricerca che promuove la cultura della sostenibilità – che ha intervistato un campione di 700 ragazzi italiani nati dopo il 1997. La ricerca, oltre a valutare il sentimento generale dei nati dopo il 1997, si è soffermata sulle loro abitudini in tema di soldi e risparmio, e sulle loro conoscenze finanziarie.

Giovani: pochissimi riescono a risparmiare

Ebbene dalla ricerca è emerso che il 71% dei giovani non è interessato al mondo della finanza. Nonostante la situazione difficile del nostro paese, solo il 5% del campione riesce a risparmiare e mettere soldi da parte, e il 56% preferisce conservare i propri risparmi in casa.

I giovanissimi sono poi disinteressati al settore finanziario visto che solo il 18% controlla con regolarità l’estratto conto della banca o della carta di credito, e il 71% preferisce ancora ricorrere al contante per effettuare pagamenti (contro il 53% degli utenti di altre età).

La ricerca di ConsumerLab ha poi elaborato alcune misure pratiche che, se attuate, potrebbe aiutare i giovani del nostro paese a ridurre le spese e incrementare i propri risparmi, adottando scelte sostenibili che vanno a beneficio di tutti:

  • possedere di meno e utilizzare in modalità sharing (condivisione, affitto e simili), senza immobilizzo di risorse;
  • riutilizzare (acquisti usati) e prolungare la vita dei beni con le riparazioni;
  • limitare gli acquisti d’impulso e di moda, di utilità marginale;
  • impegnarsi e specializzarsi in attività concrete dell’artigianato, della manutenzione e della riparazione;
  • avvalersi di mobilità leggera (biciclette, monopattini e “gambe in spalla”);
  • investire i risparmi  in  attività  produttive  solide,  per  bene,  lungimiranti  e  generose, cioè sostenibili.