Società

Giornali: Mondadori elimina 100 posti, staff Panorama ridotto di un terzo

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

MILANO (WSI) – In casa Mondadori, l’azienda editoriale di Segrate di proprietà della famiglia Berlusconi, da una settimana a questa parte stanno dando i numeri. Quelli veri.

Riguardano il piano di riorganizzazione che Ernesto Mauri, direttore generale periodici e Carlo Mandelli, direttore periodici Italia, di concerto con i direttori delle varie testate, stanno sottoponendo al comitato di redazione (Cdr) dell’azienda in un primo giro di consultazioni. E c’è di che preoccuparsi, visto che i numeri riguardano principalmente i giornalisti da tagliare.

MENO 100, VICEDIRETTORI A RISCHIO. Secondo quanto risulta a Lettera43.it, infatti, il paventato progetto che comprendeva 100 esuberi tondi nelle redazioni – di cui 35 dalla chiusura delle quattro testate già annunciate (Panorama Travel, Casaviva, Ville&Giardini, Men’s Health, più il gruppo di lavoro dei programmi tivù) e 65 individuati nei diversi giornali – sta diventando realtà.

Così come il diktat del management sull’organizzazione delle redazioni imposto ai direttori: tutte devono diventare più snelle e prevedere da subito un massimo di due vicedirettori. Ma quel che più conta è che i tagli vanno a colpire soprattutto le cosiddette testate core, ovvero le cinque punte di diamante dell’azienda editoriale: Panorama, TvSorrisi&Canzoni, Donna Moderna, Grazia e Chi. Lettera43.it è in grado di anticipare l’entità degli esuberi.

PANORAMA IL SACRIFICIO PIÙ GRANDE. Il più colpito è senza dubbio Panorama, il news magazine, già corazzata del gruppo, diretto da Giorgio Mulè. Secondo quanto risulta a Lettera43.it, le forze in eccesso individuate dall’azienda, sentito il direttore, sono 15 su un totale di 48 giornalisti. Di cui sei a Milano e 9 a Roma. Dai tagli del sistema Panorama sono esclusi Icon, Panorama.it, Flair e la Uor grafica.

Il numero, che sarà oggetto di trattativa sindacale, può essere solo in parte attutito dai prepensionamenti, che sono una decina in tutto.

STESSA MUSICA A TV SORRISI&CANZONI. Non è meno incisiva la scure che si abbatterà sul settimanale Tv Sorrisi&Canzoni che, in pratica, sarà trasformato in un polo televisivo nel quale saranno fusi Telepiù e l’Unità organizzativa redazionale (Uor) dei programmi tivù, che cessa di esistere.
Il totale degli esuberi è 19 su 45 giornalisti spalmati tra Sorrisi, Telepiù e Uor. La direzione di tutta l’aera sarà affidata ad Aldo Vitali, attuale direttore di TvSorrisi&Canzoni.

DONNA MODERNA E GRAZIA RIVOLUZIONE IN CORSO. Per i due settimanali femminili di Segrate, la riorganizzazione è cominciata con i cambi di direzione sia a Donna Moderna, con l’addio di Patrizia Avoledo e Cipriana Dall’Orto e l’arrivo di Annalisa Monfreda, sia a Grazia, con la staffetta tra Vera Montanari e Silvia Grilli.

Adesso tocca alle redazioni. Secondo i bene informati, a Donna Moderna sono otto gli esuberi individuati dall’azienda, ma il nuovo direttore dovrà lavorare molto sullo snellimento dell’organizzazione.

A Grazia i numeri saranno comunicati ufficialmente venerdì 8 febbraio, ma dovrebbero essere cinque i giornalisti a cui Silvia Grilli dovrà rinunciare.

“CHI” DI ALFONSO SIGNORINI IL MENO COLPITO. Tra le corazzate Mondadori il numero più basso di esuberi lo porta a casa Alfonso Signorini, direttore di Chi, il settimanale di gossip, che dovrà fare a meno di quattro giornalisti.
E Signorini porta a casa anche un altro successo, per ora. Pare, infatti, accantonato il progetto di creare un’Unità organizzativa redazionale (Uor) gossip che possa servire tutte le testate del gruppo.

Riassumendo, per tutte e cinque le testate cosiddette core dell’azienda si arriva a 51 tagli. A questi vanno aggiunti i 35 delle chiusure già annunciate: si arriva così a 86. E i 14 che mancano per arrivare ai 100 chiesti dai vertici?

Andranno cercati negli altri giornali della casa, soprattutto nelle testate ritenute meno strategiche. Le voci di corridoio danno per sicuri un paio di tagli a Confidenze e uno a Ciak. Ma è ancora tutto da vedere. E da trattare con il sindacato.

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Lettera 43 – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

Copyright © Lettera 43. All rights reserved