Economia

No della Francia a “balcanizzazione” Ue con Albania e Rep. di Macedonia

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L’Ue è divisa sull’opportunità o meno di consentire l’accesso tra le sue file all’Albania e alla Repubblica di Macedonia.  I paesi più ostili sono Olanda, Francia, Danimarca e Germania, che si sono detti contrari all’apertura dei negoziati per l’ingresso dei due paesi nell’Ue a queste condizioni.

Il tutto mentre la NATO è pronta ad accogliere Skopje nel blocco militare occidentale, con buona pace di Vladimir Putin, che vede nell’espansione dell’alleanza al di fuori dei confini russi e nei paesi dell’Ex Unione Sovietica, come una delle principali minacce alla prosperità e alla stabilità del paese che presiede.

I negoziati si svolgono a Lussemburgo in vista del vertice del Consiglio europeo di questa settimana – in programma il 28 e 29 giugno –  in cui i ministri europei si pronunceranno sull’opportunità di concedere tali colloqui.  La Repubblica di Macedonia, soprattutto, è fiduciosa e questo grazie alla fine di una disputa decennale con la Grecia sul nome del paese.

I due paesi difatti hanno stipulato un accordo per cambiare nome da “ex Repubblica jugoslava di Macedonia” a “Repubblica del Nord Macedonia“. Un accordo importante che offre un’opportunità storica per Skopje di aderire alla NATO, come ha sottolineato il Segretario Generale Jens Stoltenberg.

“Mi aspetto e spero che i capi di Stato e di governo possano accettare di avviare i negoziati di adesione”.

C’è ostilità soprattutto dalla Francia e i Paesi Bassi che, con il sostegno della Danimarca, stanno resistendo e potrebbero cercare ulteriori condizioni per l’adesione dei due paesi all’Ue, come nuove riforme per combattere la corruzione e la criminalità organizzata in Albania e Macedonia. A riferirlo alla Reuters sono stati alcuni funzionari dell’UE.

Il  Presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato al Parlamento europeo in aprile di non poter sostenere l’allargamento dell’Unione europea senza prima ottenere una riforma interna del blocco, e i diplomatici dicono che la posizione francese ad oggi non è cambiata.

“Ci si aspettano riforme prima di poter avviare i negoziati perché abbiamo un alto livello di requisiti”, così  ha detto una fonte diplomatica francese. Altri due diplomatici hanno affermato che la preoccupazione più profonda di Macron è che l’apertura dei negoziati di adesione con l’Albania e la Macedonia sia nelle mani di politici di estrema destra che stanno guadagnando il sostegno popolare con promesse populiste di fermare la migrazione.