Economia

FMI, stime di crescita al rialzo per l’Italia: Roma meglio di Berlino e Parigi

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Il sorpasso. Si potrebbe riassumere così, con questa citazione cinematografica, il momento positivo che sta vivendo l’economia dell’Italia, con il Bel Paese che ha scalato le gerarchie in Europa e sembra poter far meglio di Germania e Francia. Vediamo tutto nell’analisi delle nuove stime di crescita diffuse dall’FMI.

Il boom dell’Italia

In particolare, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell’Italia, la cui performance quest’anno sarà migliore di quella di Germania, Francia e della media dell’area euro. Roma si prepara così a vivere un’altra annata da prima della classe, con il Pil italiano che è stato alzato di 0,4 punti percentuali nel 2023 al +1,1%, mentre quello per il 2024 è stato rivisto al rialzo di 0,1 punti al +0,9%.

Le inseguitrici Germania e Francia

Inseguono Berlino, locomotiva sempre più “arrugginita” d’Europa, e Parigi. Secondo le stime FMI, l’economia teutonica andrà incontro a una frenata quest’anno quantificabile in un -0,3% sul PIL. La Francia invece crescerà dell’0,8%. Una crescita molto vicina a quella dell’Eurozona, prevista al +0,9% per quest’anno.

La minaccia inflazione

Poi, l’FMI ha puntato il dito sui rischi relativi all’inflazione, che resta la minaccia numero uno per l’economia globale. “Le banche centrali nelle economie con elevata e persistente inflazione core dovrebbero continuare a segnalare chiaramente il loro impegno a ridurre i prezzi: una politica restrittiva è necessaria fino a quando non ci saranno chiari segnali che l’inflazione core si sta raffreddando”, hanno sottolineato gli economisti del Fondo.

Insomma, visto il quadro generale per l’FMI “nella maggior parte delle economie, la priorità resta il raggiungimento di una disinflazione duratura, garantendo nel contempo la stabilità finanziaria. Pertanto, le banche centrali dovrebbero rimanere concentrate sul ripristino della stabilità dei prezzi e sul rafforzamento della vigilanza finanziaria e monitoraggio del rischio”.