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Fmi lancia allarme bolla immobiliare: rischio crash globale

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NEW YORK (WSI) – L’Fmi lancia l’allarme bolla sul mercato immobiliare globale, rivolgendo un appello al mondo intero, affinché contenga il rischio di un altro crash immobiliare devastante.

L’istituto di Washington ha pubblicato nuovi dati, che mostrano come in alcune aree i prezzi degli immobili siano ben al di sopra delle medie storiche.

L’alert conferma come l’accelerazione dei prezzi immobiliari globali da livelli già piuttosto elevati sia una delle principali minacce alla stabilità dell’economia, con i paesi interessati che stanno facendo pochi progressi per tenere la situazione sotto controllo.

Min Zhu, vice managing director dell’Fmi, ha sottolineato che gli strumenti per contenere i boom immobiliari “sono ancora in fase di definizione”, ma che “questa non dovrebbe essere una scusa per non agire”. I prezzi delle case “rimarranno al di sopra delle medie storiche per gran parte dei paesi” in relazione ai redditi e agli affitti, ha detto Zhu in un discorso proferito alla Bundesbank la scorsa settimana, ma reso noto solo qualche ora fa, in quanto in conflitto con gli annunci della Bce.

“E questo è vero per esempio per l’Australia, il Belgio, il Canada, la Norvegia e la Svezia”. In Canada, per esempio, i prezzi delle case sono superiori alla loro media di lungo periodo rapportata ai redditi del 33% e dell’87% rispetto alla media dell’ultimo periodo degli affitti.

Nel Regno Unito +27% rispetto ai redditi e +38% rispetto agli affitti.

L’indice globale delle case stilato dal Fondo mostra una nuova accelerazione, con i prezzi +3,1% su base annua: i prezzi stanno salendo in misura più sostenuta nei mercati emergenti, in rialzo +10% su base annua nelle Filippine, +9% in Cina e +7% in Brasile.

“In alcuni casi, i prezzi delle case stanno recuperano terreno dopo la forte correzione durante la Grande Recessione – ha precisato Zhu – In altri casi, i prezzi hanno continuato la loro marcia al rialzo, dopo una fase di lieve moderazione durante la Grande Recessione”.

I prezzi sono scesi soprattutto nei paesi periferici dell’Eurozona: -7% su base annua in Grecia, -6,6% in Italia e -5% in Spagna.

Negli Stati Uniti, i prezzi stanno salendo ma il mercato non è sopravvalutato. I prezzi rimangono infatti inferiori, rispetto alla media di lungo periodo rapportata ai redditi, del 13,4%, mentre sono superiori +2,6% rispetto agli affitti.

Il mercato immobiliare più economico al mondo è il Giappone, dove i prezzi sono inferiori ai redditi -41% e -38% rispetto agli affitti.

Convenienti anche i mercati di Germania ed Estonia, con prezzi in entrambi i casi inferiori più del 10% rispetto ai redditi e agli affitti.