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Export da record per il vino: superati i 4 miliardi di euro nel 2011

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Roma – In un anno che ha visto il ritorno prepotente della crisi economica mondiale, fa sicuramente specie il bilancio record dell’export del vino italiano, che si classifica come la voce piu’ importante dell’industria agroalimentare nazionale.

Nel 2011 il valore delle esportazioni di Barbera, Chianti, Brunello e altri vini pregiati ha raggiunto quota 4 miliardi di euro di valore, in rialzo del +13% sul 2010. E’ stato fondamentale aver puntato sulla qualita’ e non sul vino da taglio.

A dirlo la Coldiretti sui dati del commercio estero rilevati dall’Istat. In pochi anni l’export e’ quasi raddoppiato arrivando al 40% nel 2011. Particolarmente richiesti Moscato in Usa e Barola in Europa. All’estero vanno oltre 10 milioni di bottiglie, pari al 28% della produzione complessiva.

Oltre la meta’ del fatturato viene dall’estero e – sottolinea la Coldiretti – e’ realizzato nei Paesi dell’Unione europea, con la Germania (+10%) in testa tra i paesi comunitari che apprezzano il vino Made in Italy seguita dalla Gran Bretagna (+10%).

Poco meno di un quarto del fatturato estero e’ stato pero’ ottenuto negli Stati Uniti, con un aumento record in valore del 16% nel 2011. La vera sorpresa – continua la Coldiretti – viene però dai paesi asiatici a partire dalla Cina dove le esportazioni di vino sono praticamente raddoppiate (+80%) mentre continua a crescere la Russia (+16%).

Un risultato nazionale ottimo, confermato anche dal sentiment di alcuni dei più importanti consorzi sentiti dal sito specializzato Winenews. “Non abbiamo ancora dati definitivi – spiega a WineNews il direttore del Consorzio di tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe Roero, Andrea Ferrero – ma l’export, dove finisce il 60-70% della nostra produzione, soprattutto per Barolo e Barbaresco, è andato bene, e anche nel 2012 ci sono ottimi segnali, visto che i dati sull’imbottigliamento dei vini crescono a due cifre”.

“L’80% della produzione del territorio va all’estero – spiega Olga Bussinello, presidente del Consorzio di tutela dei Vini della Valpolicella – con risultati ottimi soprattutto per l’Amarone. E il fatto positivo è che anche aziende più piccole o giovani riescono ad affacciarsi a mercati nuovi come quelli asiatici o dell’est Europa”. “L’export 2011 dovrebbe essere andato bene, in crescita sul 2010 – spiega Stefano Campatelli, direttore del Consorzio del Brunello di Montalcino – e anche il 2012 sembra essere cominciato davvero bene”.

“Noi ormai siamo al 78% di quota estero, e se anche nel 2011 c’è stata una piccola crescita lo dobbiamo proprio all’export”, dice Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio del Chianti Classico. Buone sensazioni anche per il Vino Nobile di Montepulciano, secondo Paolo Solini, direttore del Consorzio: “il 2011 è stato molto buono, anche se non da record assoluto, e l’export ha assunto valori importanti”.