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Evergrande vende asset per evitare default, ma prospettive restano grigie

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Il colosso immobiliare cinese Evergrande, a rischio default per l’enorme quantità di debito accumulato, prova a raggranellare fondi per evitare la bancarotta. L’ultima mossa è stata la vendita della quota del 19,93% (circa 1,753 miliardi di azioni) posseduta nella banca regionale Shengjing Bank per 5,70 yuan ognuna, per un totale di circa 9,99 miliardi di yuan, 1,5 miliardi di dollari circa.

A comprare sarà Shenyang Shengjing Finance Investment Group, che pagherà la somma una volta che saranno soddisfatte le condizioni previste dall’accordo (approvazione del Board di Shengjing Bank e ottenimento del via libera delle autorita’ di regolamentazione). Dopo la cessione della quota, Evergrande deterrà ancora una partecipazione nella banca pari al 14,57%.

“Il problema di liquidità della società ha avuto un impatto negativo e materiale su Shengjing Bank. L’arrivo di un acquirente, che è una società controllata dallo Stato, contribuirà a stabilizzare le operazioni di Shengjing Bank e allo stesso tempo ad aumentare e mantenere il valore della quota del 14,75% di Evergrande nella banca”, si legge nella documentazione, in cui si sottolinea che “per completare la cessione è richiesta la cooperazione di Shengjing Bank, che richiede che tutti i proventi netti della cessione siano usati per regolare le passività finanziarie rilevanti del gruppo nei confronti di Shengjing Bank”.

Rimbalza il titolo Evergrande, ma rimane rischio default

Positiva la reazione delle Borsa alla notizia della vendita degli asset: il titolo, quotato a Hong Kong, ha segnato un ribalzo del 17%.

Tuttavia, il colosso immobiliare Evergrande che la scorsa settimana non ha pagato interessi per 83,5 milioni, non sarà in grado di usare tali fondi ed onorare il pagamento di una cedola per 47,5 milioni dovuta agli obbligazionisti offshore ed in scadenza oggi.

Nel frattempo, Fitch ha tagliato a ‘C’ da ‘CC’ il rating su Evergrande, sul probabile mancato pagamento degli interessi dovuti sui bond.

“Il declassamento – spiega l’agenzia americana – riflette il fatto che è probabile che Evergrande manchi il pagamento degli interessi su titoli senior non garantiti”, essendo la società già nel “periodo di tolleranza” di 30 giorni superato il quale scatta il default.