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Euro su quota $1,33, dove porterà la rottura rialzista?

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LEGNANO (WSI) – Buoni movimenti tecnici e assenza di dati macro importanti ci permettono di seguire i mercati dal punto di vista operativo utilizzando l’analisi tecnica senza badare ad eventuali correlazioni tra i diversi strumenti finanziari. Quando viene pubblicato un dato non USA, le reazioni, soprattutto sul valutario, interessano la valuta di riferimento, quando invece il dato si riferisce all’economia USA è possibile attendersi movimenti concertati del dollaro.

I jobless e la sterlina

I dati sul mercato del lavoro inglese, che ieri avevamo individuato come potenziali market mover per il pound, che avrebbe potuto beneficiare di un eventuale pubblicazione positiva, hanno prodotto gli effetti che ci attendevamo, con il cable in grado di portarsi e superare quota 1.5800. Dopo che Carney ha dichiarato che non si andrà a modificare in senso restrittivo la politica monetaria della banca centrale inglese fino a quando non si tornerà a vedere un tasso di disoccupazione pari al 7% (ricordiamo, per chi non lo sapesse, che nell’ultimo anno abbiamo praticamente mantenuto il livello di 7.85, per dare l’idea di come il livello target non possa comunque essere raggiunto nel giro di poco tempo), il mercato era molto attento al rilascio delle richieste di sussidi di disoccupazione che, per la decima volta consecutiva, sono andate a calare, ieri con 32.600 richieste in meno rispetto alla decrescita di 21.000 che ci si attendeva. Ebbene, la reazione è stata a favore del pound, senza far muovere in maniera significativa altre valute che solo nel pomeriggio, soprattutto sul fronte euro, sono andate a ricorrelarsi al movimento della sterlina. Relazione davvero troppo debole per essere utilizzata operativamente.

Le isole lontane e le loro valute

Parliamo di dollaro australiano e dollaro neozelandese. Partiamo da quest’ultimo, dove ieri sera abbiamo assistito a salite lievi in risposta al niente di fatto da parte della RBNZ, che ha mantenuto i tassi di riferimento per il rifinanziamento del sistema interbancario pari a 2.50%. No news, good news si suol dire e, come dichiarato non su queste pagine ma all’interno della sessione di domande e risposte che segue ogni mattina il nostro DailyFX Morning Meeting, il dollaro neozelandese è stato acquistato dopo la non notizia. Situazione diversa invece per il dollaro australiano che, grazie al dato sul mercato del lavoro, che ha mostrato un miglioramento rispetto alle rilevazioni precedenti ma si è rivelato lievemente inferiore alle attese, ha messo a segno una figura di correzione a ribasso, andando a ridimensionare la serie di acquisti che si è verificata nei giorni scorsi e che aveva mostrato segni di stanchezza dei prezzi, come commentato guardando un grafico daily.

I dati di oggi

Europa e Stati Uniti, con produzione industriale per la prima (precedente +0.7% e previsioni per -0.3%) e richieste di sussidi di disoccupazione per la seconda che, dopo i dati sui NFP rilasciati venerdì scorso (169k e rivisitazione a 104k del 162k precedente) potrebbero rivelarsi dei market mover, anche se solitamente non lo sono. Dai buoni sul fronte europeo potrebbero essere buoni per le borse e per l’euro, mentre dati buoni per l’America potrebbero essere supportavi per le borse e per il dollaro in generale, portando a movimenti unidirezionali di biglietto verde, anche se, come detto, osserveremo e basta questo eventuale fenomeno, dobbiamo essere freddi e continuare a valutare i singoli, non ci stanchiamo di ripeterlo.

QUADRO TECNICO

EurUsd: l’euro ha raggiunto quota 1.3325, ipotizzata come trigger point in caso di superamento per posizionamenti long, senza rompere il livello e confermandoci l’importanza dello stesso per valutare ulteriori estensioni verso 1.3350. Siamo ora sopra la media a 21 oraria che sta continuando a fungere da supporto dinamico ed è possibile, per i trader più di breve, sfruttare una rottura a rialzo o a ribasso della congestione della notte tenendo conto che, in caso di ribassi, il mercato troverebbe i propri supporti in area 1.3285, dove non è da escludere una ripartenza verso i massimi. In caso di rottura rialzista diretta, 1.3350 ed in estensione 1.3370 potrebbero essere raggiunti.

UsdJpy: buona rottura a ribasso per UsdJpy, che dopo aver superato anche 99.85 (oltre al primo livello considerato in 100.15) ha esteso sotto 50. Su un grafico orario non si ravvisano possibilità operative, se non attendere eventuali pull back su massimi precedenti compiuti sulle correzioni della discesa e in area della media a 21 per pensare ad acquisti di yen, tenendo conto che un superamento a rialzo di 99.90 potrebbe portare a ripartenze verso 100.20/25.

EurJpy: i supporti analizzati ieri passanti tra 132.60 e 132.80 hanno tenuto per tutto il giorno e sono stati rotti soltanto durante la notte, con estensioni dei movimenti fin’oltre il 132.20 stimato. Curiamo con attenzione l’area passante per 131.85 come potenziale supporto dal quale potrebbero partire correzioni in grado di far risalire i prezzi in maniera decisa soltanto se superata area 132.75.

GbpUsd: ottima la salita del cable dopo la tenuta della media oraria a 21 e dopo la rottura a rialzo della figura a bandiera rialzista analizzata ieri mattina. Siamo ora ancora sopra la media a 21 all’interno di una congestione di pochi punti, sfruttabile come per l’euro a rialzo o a ribasso. Si rende necessaria una discesa sotto 1.5780 prima di valutare eventuali posizionamenti short con potenziali target in area 1.5740/60, mentre in caso di ripartenza sopra i massimi è possibile valutare estensioni fino ad area 1.5885.

AudUsd: il quadro di breve ha aiutato al raggiungimento dell’area di resistenza posta tra 0.9330 e 0.9400 (individuabile su un grafico daily), all’interno della quale avevamo ravvisato il pericolo di assistere a frenate dei prezzi in qualsiasi momento, se vi ricordate (passando l’idea di proteggersi con stop in pari nel momento in cui il mercato si fosse trovato all’interno di quest’area). Questa notte, come accennato nella parte macro di questo pezzo, abbiamo assistito ad una forte correzione, indicativa dell’ipercomprato in cui si trovava l’australiano e che ci suggeriva potenziali correzioni. Ci troviamo ora su un time frame orario in prossimità della media mobile a 100 periodi e se dovessimo superare area 0.9230 potremmo ipotizzare tentativi di ulteriore discesa in area 0.9215, che se superata potrebbe lasciare spazio verso 0.9190. Difficile valutare potenziali long, da valutare con pazienza soltanto sopra 0.9290.

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