La determinazione nel portare avanti il progetto dell’euro digitale c’è tutta, ma i tempi di realizzazione non saranno brevi. A confermare l’impegno della Banca centrale europea è stata la stessa presidente Christine Lagarde:
“Dobbiamo essere sicuri di creare [l’euro digitale] nel modo giusto, lo dobbiamo agli europei”, ha dichiarato la presidente in un’intervista rilasciata a Bloomberg TV. L’attesa, però, sarà ancora lunga: “L’intero processo, dobbiamo essere realisti su questo, richiederà a mio parere altri quattro anni, forse un po’ di più”.
La creazione dell’euro digitale, come spiegato diffusamente nel mensile Wall Street Italia di gennaio, potrebbe avere serie ripercussioni negative sul mondo bancario. Contrariamente a una criptovaluta, questa moneta digitale sarebbe l’equivalente digitale dell’euro in contanti e dunque direttamente garantito dalla Bce. Questo tipo di asset potrebbe dunque diventare un’alternativa più sicura ed economica rispetto al deposito bancario, se non adeguatamente architettata per evitare questo genere di conflitto.
Quello dell’euro digitale “è uno sforzo tecnico oltre che un cambiamento fondamentale”, ha dichiarato Lagarde, “dobbiamo assicurarci di non rompere il sistema, ma di migliorare il sistema”. In ogni caso, i contanti fisici resteranno disponibili.
Euro digitale: l’esito della consultazione pubblica
Nel frattempo, la Bce ha ricevuto i riscontri sulla sua proposta: 8mila risposte sono state inviate nella consultazione pubblica che la banca centrale aveva lanciato qualche mese fa. A breve l’esito di questa ricognizione sarà reso noto e, nel giro di 6-12 mesi si saprà se la Bce avrà deciso di proseguire con il progetto della sua moneta digitale oppure se l’abbandonerà.
Per il momento la Bce potrà osservare le conseguenze dell’introduzione di monete digitali “di Stato” in altri Paesi a partire dalle Bahamas che lo scorso ottobre hanno lanciato la prima Central bank digital currency: il Sand dollar.