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Ad aprile 2025, gli ETF tematici hanno registrato flussi netti per +397 milioni di dollari, portando il totale da inizio anno a +5,03 miliardi di dollari. È quanto emerge dai dati diffusi da Rahul Bhushan, Global Head of Index di ARK Invest Europe, secondo cui gli investitori continuano a puntare su megatrend ad alta convinzione, pur con qualche segnale di rotazione in corso.
Vediamo quali sono i settori vincenti e quelli che invece hanno perso terreno.
ETF Difesa: leadership consolidata
Il tema della Difesa si conferma in cima alla classifica anche nel mese di aprile, con afflussi netti pari a +854 milioni di dollari. Le continue tensioni geopolitiche alimentano l’interesse per le tecnologie militari, rendendo questo settore il più performante dell’anno: oltre 5 miliardi di dollari di flussi netti da gennaio 2025.
A seguire, ad aprile, si posizionano gli ETF sull’Innovazione con +43 milioni di dollari e quelli legati alla Blockchain, che raccolgono +26 milioni. Due temi che, pur restando distanti dalla Difesa in termini di volumi, dimostrano una buona tenuta grazie all’interesse per soluzioni tecnologiche di frontiera.
Biodiversità e Infrastrutture europee le new entry
A sorpresa, il quarto e quinto posto della classifica mensile sono occupati da due nuovi temi emergenti: Biodiversità in Europa con +23 milioni di dollari e Infrastrutture europee con +18 milioni
Questi dati suggeriscono una crescente attenzione verso temi europei e una maggiore esposizione alla sostenibilità ambientale e alle infrastrutture nel Vecchio Continente.
Il mese di aprile ha visto deflussi significativi da due temi finora molto seguiti. Parliamo di Intelligenza Artificiale (-120 milioni di dollari) e Cybersecurity (-72 milioni).
Si tratta principalmente di prese di profitto, in un contesto di rotazione verso altri settori. Tuttavia, da inizio anno, mantengono posizioni di vertice, l’AI – seconda con +524 milioni – e Cybersecurity – terza con +177 milioni.
Chiudono la classifica dei primi cinque temi più performanti da inizio anno che sono Uranio, al quarto posto con +148 milioni di dollari e Infrastrutture globali, con +141 milioni.
Entrambi beneficiano di una strategia di investimento più selettiva, rivolta a settori meno esposti alla volatilità regolatoria.
Clean Energy: il fanalino di coda
Il peggiore per deflussi da gennaio 2025 infine è il tema Clean Energy, che registra un saldo negativo di -268 milioni di dollari. Gli investitori sembrano preferire esposizioni più specifiche e meno dipendenti da incentivi governativi, come il nucleare e le smart grid.