Economia

Eni: l’analisi tecnica di breve e medio periodo

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Il presidente di Egas, Magdy Galal, e il direttore generale Natural Resources di Eni, Guido Brusco, hanno firmato ieri a Il Cairo un accordo che consentirà di massimizzare la produzione di gas e le esportazioni di Gnl, il gas naturale liquefatto. Questo accordo mira a promuovere l’esportazione di gas egiziano verso l’Europa, e in particolare verso l’Italia, nel contesto della transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.

Questo accordo, insieme a quello firmato per il riavvio dell’impianto di liquefazione di Damietta lo scorso anno, fornirà carichi di Gnl per volumi complessivi fino a 3 miliardi di metri cubi nel 2022 per il portafoglio Eni di gas naturale liquefatto.

Analisi titolo Eni

Grafico giornaliero Eni - Tradingview
[/media-credit] Grafico giornaliero Eni – Tradingview

Su base settimanale, il trend del titolo Eni si presenta più solido rispetto a quello dell’indice italiano FTSE MIB. Al momento, quindi, l’appeal degli investitori è rivolto con più decisione a Eni rispetto all’indice di riferimento.

Allo stato attuale lo scenario di breve periodo dell’azienda che opera in tutta la filiera dell’energia rileva un deciso rialzo con obiettivo individuato a 14,40 euro. In caso di momentanea correzione fisiologica il target più immediato è visto a quota 14,00 euro. Le attese sono tuttavia per un rialzo fino al top 14,80 – 15. Se la pressione rialzista dovesse risultare molto forte considero un target finale in zona 15,50 euro.

In caso di correzione più ampia, se il supporto a 14,00 euro dovesse essere rotto, la prima da zona da tenere sotto controllo è l’area 13,75 – 13,65 euro. Qualora la pressione ribassista sia incisiva un target sicuro è visto a quota 13,40 euro, così da poter recuperare l’importante “buy gap” formatosi. Ultimo target sul medio periodo il numero tondo 13,00.