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ECCO IL BTP ANTI-SPECULAZIONE

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(WSI) – Il Tesoro studia uno strumento per migliorare la liquidità dei titoli di Stato italiani ed evitare la speculazione dei grandi operatori del reddito fisso. Il progetto, in cantiere da parecchio tempo, sarebbe tra le priorità di Via XX Settembre. E dovrebbe accelerare già da settembre, parallelamente al collocamento del nuovo Btp trentennale. In gergo tecnico, il ministro dell’Economia, Domenico Siniscalco, si prepara a lanciare un lending facility che permetterebbe al Tesoro di ovviare alle tensioni sul mercato sfruttando molteplici strategie.

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Per esempio, riaprendo (senza la trafila burocratica del caso) emissioni su cui si verifichino scostamenti troppo elevati tra prezzo di domanda e offerta a causa dello scarso ammontare del titolo stesso. Oppure, qualora un investitore non riesca a reperire un bond sul mercato del reddito fisso, potrebbe essere addirittura il Tesoro a soddisfare la richiesta, attingendo al proprio portafoglio di titoli di Stato.

L’obiettivo di Via XX Settembre, insomma, è chiaro: diminuire il potere dei grandi player obbligazionari, che grazie agli enormi stock di Btp in loro possesso, riescono talvolta a pilotare a proprio piacimento le quotazioni. Un esempio in proposito è rappresentato dalla maxi-compravendita di titoli di Stato effettuata da Citigroup un anno fa sul circuito Mts. Del resto, sulla decisione del ministero dell’Economia di accelerare sul dossier ha indubbiamente giocato un ruolo importante un’altra empasse verificatosi a giugno sul mercato obbligazionario americano.

Nell’occasione, il Treasury con scadenza 2012 divenne introvabile perché quasi interamente in mano al maxi-fondo Pimco, creando forti disagi a tutti gli operatori del reddito fisso. «Il contesto normativo necessario per lanciare la lending facility è già stato predisposto – spiega una fonte vicina a Via XX Settembre – Ora spetta la Tesoro dare il definitivo via libera al progetto. Siniscalco dovrà stare attento soltanto ad una cosa: a non proporsi come alternativa al mercato secondario dei bond».

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