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L’economia a stelle e strisce piomba nell’incubo recessione anche se il presidente Trump ha parlato per lo più di “transizione”.
“Odio prevedere cose del genere”, ha detto il tycoon in un’intervista scatenando il crollo del Wall Street. “C’è un periodo di transizione perché quello che stiamo facendo è molto grande. Stiamo riportando la ricchezza in America. È una cosa importante… ci vuole un po’ di tempo, ma credo che sarà fantastico per noi”. I commenti del Presidente giungono in mezzo alle preoccupazioni di alcuni leader economici per le tariffe imposte a Cina, Canada e Messico.
E in tutto questo corre il bene rifugio per eccellenza, ossia l’oro. I prezzi del metallo giallo hanno guadagnato quasi l’1%, spinto dall’indebolimento del dollaro e dalle preoccupazioni per il rallentamento dell’economia a causa delle guerre tariffarie.
Oro: prezzi in salita
Come riporta Reuters, l’oro spot è salito dello 0,9% a $2.915,00 l’oncia mentre i futures sull’oro statunitense sono saliti dello 0,8% a $2.921,10.
L’indice del dollaro statunitense ha toccato il livello più basso dall’inizio di novembre. Un dollaro più morbido rende il prezzo del biglietto verde più conveniente per i possessori di altre valute.
“È probabile che l’oro rimanga sostenuto tra le incertezze del mercato, rafforzando la domanda di questo bene rifugio. Tuttavia, qualsiasi sviluppo positivo nei negoziati tra Russia e Ucraina potrebbe ridurre i premi di rischio”, ha dichiarato Zain Vawda, analista di mercato presso MarketPulse by OANDA.
Le politiche tariffarie attuate dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump nei confronti dei principali partner commerciali hanno causato una notevole volatilità sui mercati globali e aumentato le preoccupazioni sulla crescita economica.
E i lingotti sono considerati una copertura contro le incertezze e tendono a prosperare in un contesto di bassi tassi di interesse, essendo un bene che non rende.
Mercati in attesa dell’inflazione Usa
E gli investitori sono alla finestra in attesa di un dato chiave sull’inflazione che potrebbe far luce sulle mosse di politica monetaria degli Stati Uniti. Secondo le stime, l’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti di febbraio dovrebbe essere salito dello 0,3%. A meno che i dati non si discostino significativamente dalle aspettative, il loro impatto sarà probabilmente di breve durata, ha aggiunto Vawda. E in tutto questo che direzione prenderà la Fed?
Attualmente gli operatori si aspettano che la banca centrale americana guidata da Jerome Powell tagli i tassi di interesse a giugno. “Il prezzo dell’oro è già scambiato a un livello molto alto a causa del forte aumento dall’inizio dell’anno, il che limita il potenziale di rialzo”, ha dichiarato Commerzbank in una nota.
E gli altri metalli? L’argento è salito dell’1,3% a 32,53 dollari, mentre il platino è salito dell’1,7% a 973,44 dollari e il palladio ha guadagnato lo 0,2% a 944,70 dollari. Bank of America ha dichiarato in una nota che le persistenti preoccupazioni sulle controversie commerciali potrebbero significare che i MGP (metalli del gruppo del platino) rimarranno bloccati negli Stati Uniti ancora per un po’.