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Draghi, Cartabia, Cottarelli: i nomi che potrebbero unire un governo istituzionale

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Draghi, Cartabia, Cottarelli: i nomi che potrebbero unire un governo istituzionale

Le dimissioni del premier Giuseppe Conte giacciono ormai sul tavolo del Capo dello Stato, ma per il momento sono poche le certezze su che cosa seguirà a questo passo. Di certo il governo attuale resterà in carica per il disbrigo degli affari correnti, in attesa che si profili una nuova soluzione fra le forze che siedono in Parlamento.

Per comprendere quali chance possa avere un governo Conte ter sarà necessario osservare da vicino le mosse di Forza Italia e Italia Viva, che potrebbero rivelarsi determinanti per la costituzione del nuovo esecutivo.

Da parte sua, il vicepresidente di Fi Antonio Tajani ha escluso la possibilità di un sostegno a Conte: “Se tutti i migliori si mettono assieme per affrontare l’emergenza con un governo di unità nazionale stabile e serio” Forza Italia è d’accordo, ma “non c’è nessuna possibilità che Forza Italia esca dal centrodestra“, ovvero che sostenga una riedizione dello schieramento giallorosso.

Un governo istituzionale, dunque, potrebbe contare sull’appoggio di Forza Italia, anche se a guidarlo non potrebbe esserci più Giuseppe Conte.

Draghi, Cartabia, Cottarelli: le ipotesi sulla figura istituzionale

Le ipotesi sui nomi in grado raccogliere consensi da Fi a Leu si affastellano, benché nessuna delle seguenti suggestioni abbia ancora avuto qualche conferma più concreta. Prima, infatti, è probabile che ci sarà un tentativo di ricucitura fra le forze di governo attuali e Italia Viva: l’unico scenario che potrebbe davvero sfociare in un Conte ter.

Esaurita quest’ultima ipotesi, tornerebbe ad aleggiare l’ombra di Mario Draghi: l’ex presidente della BCE è rispettato da tutte le forze in Parlamento, ma non ha mai fatto trapelare nulla sulla sua effettiva disponibilità a calarsi nell’arena politica.
Un altro nome di possibile portata bipartisan sarebbe quello dell’ex presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia, prima donna a ricoprire tale incarico, fra il 2019 e il 2020.

Il nome sul quale ha puntato Repubblica è invece quello dell’attuale governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, mentre il Sole 24 Ore ha evocato la figura dell’ex presidente dell‘Istat Enrico Giovannini. Fra gli altri tecnici che potrebbero godere della fiducia di Sergio Mattarella non manca il nome dell’economista Carlo Cottarelli, già “speso” a inizio legislatura con un incarico poi caduto nel vuoto.

Il governo istituzionale, qualora dovesse essere formato, difficilmente arriverebbe a fine legislatura. Il suo compito sarebbe, in primo luogo, quello di portare a compimento il lavoro sul Recovery plan in un clima di maggiore concordia. Nel frattempo, a partire da luglio avrà inizio il semestre bianco del presidente Mattarella, a partire dal quale sarà impossibile decretare lo scioglimento anticipato delle Camere.