
Fonte: Istock
Nuova seduta in rosso per Wall Street, quella di ieri, con lo S&P 500 che finisce in territorio di correzione (-10% dai massimi recenti), seguendo il percorso del Nasdaq. Alla chiusura delle contrattazioni, il benchmark Usa ha lasciato sul terreno l’1,39%, a 5.521,52. Il Dow Jones Industrial Average è sceso di 537,36 punti, pari all’1,30%, chiudendo a 40.813,57 punti mentre il Nasdaq Composite ha perso un ulteriore l’1,96% a 17.303,01 punti.
Le cause
Dietro le vendite della vigilia, ancora una volta ci sono le continue minaccia di dazi del presidente statunitense Donald Trump nei confronti degli alleati. Trump ha attaccato l’Unione europea, “una delle autorità al mondo più ingiuste e ostili su tasse e dazi, formata con il solo scopo di approfittare degli Stati Uniti d’America”, che “ha appena imposto un odioso dazio del 50% sul whisky. Se questa tariffa non sarà subito rimossa, gli Stati Uniti imporranno a breve dazi del 200% su tutti i vini, gli champagne e i prodotti alcolici in arrivo dalla Francia e dagli altri Paesi dell’Unione europea. Sarà grandioso per le aziende statunitensi di vino e champagne”. Poi, ha aggiunto: “Gli Stati Uniti non hanno liberi scambi commerciali, hanno scambi stupidi. Il mondo intero ci deruba”.
Settori: chi ha perso di più
Sei degli 11 settori che compongono il benchmark sono scesi di almeno il 10% rispetto ai massimi delle ultime 52 settimane. In particolare:
- Beni di consumo discrezionali: -21,7%
- Tecnologia dell’informazione: -15,4%
- Servizi di comunicazione: -14.6%
- Materiali: -14.2%
- Energia: -11,9%
- Industriali: -10.7%
Magnifici 7 battono la ritirata
Cinque dei Magnifici 7 titoli che hanno guidato il mercato al rialzo nel mercato toro del 2023 e del 2024 sono ora in calo del 20% o più dai loro recenti massimi – considerati a Wall Street come un segnale di mercato orso per un determinato asset – alla chiusura di giovedì. Gli altri due sono a meno di un punto percentuale di distanza:
Dai rispettivi massimi, ecco quanto sono scesi i sette titoli:
- Tesla -50,7% dai massimi del 18 dicembre)
- Nvidia -24,5% (dai 7 gennaio)
- Alphabet -21,4% (4 febbraio)
- Meta Platforms -20,3% (14 febbraio)
- Amazon -20,1% (4 febbraio)
- Apple -19,4% (26 dicembre)
- Microsoft -19,1% (5 luglio)
L’analisi tecnica
Analizzando la situazione dal punto di vista dell’analisi tecnica, secondo David Pascucci – Analista dei Mercati per XTB,
“i mercati americani sembrano voler cambiare trend nel lungo periodo con dinamiche mensili assolutamente propense all’inversione. Ad esempio il Nasdaq in questo momento, così come S&P500 e Dow Jones, hanno rotto al ribasso i minimi dei mesi precedenti, un forte segnale ribassista di lungo periodo compatibile con tutti i ribassi di lungo periodo visti nella storia recente. Questa situazione tecnica non la vediamo invece in Europa che presenta degli andamenti praticamente opposti, almeno per il momento. In Europa infatti assistiamo a salite con andamenti iperbolici e di conseguenza non vediamo segnali palesi di ribasso che invece iniziamo a vedere solamente sui grafici settimanali che iniziano a mostrare una debolezza per questo mese. Se l’Europa non conferma a livello tecnico il ribasso degli americani, la situazione attuale è destinata a proseguire. In questo contesto l’attesa é alta, ma i mercati hanno i loro tempi tecnici, pertanto possiamo solamente attendere la conferma o la smentita dei vari test grafici che verranno proposti nel corso delle prossime sedute”.