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Il dollaro scende ai minimi degli ultimi due anni: l’analisi

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Mentre l’oro raggiunge nuovi massimi storici e le tensioni sul fronte medico e geopolitico continuano ad essere forti, il dollaro perde quota portandosi ai livelli più bassi mai sperimentati negli ultimi due anni.

Il dollar Index, indicatore che misura il valore del biglietto verde in rapporto a un paniere di altre valute, sta cedendo lo 0,86% a 93,63 punti. Il dollaro, da inizio anno, sta realizzando la peggior performance dal 2011 a questa parte; parallelamente, l’oro è stato fra i pochi investimenti in territorio fortemente positivo. “La cosa che è cambiata negli ultimi giorni” ha puntualizzato lo strategist Forex di Societe Generale, Kit Juckes, “è che l’oro non si è valorizzato solo in rapporto al dollaro, ma anche nei confronti di quasi tutto il resto”. Una parte del fenomeno, secondo l’analista raggiunto dal Financial Times, si spiega con la sensazione che la pandemia del Covid-19 lascerà tracce più persistenti dei suoi danni negli Stati Uniti, dove i contagi continuano a pieno ritmo.

In attesa della Fed

Anche la Federal Reserve potrebbe avere un ruolo nella riduzione della domanda di dollari: mercoledì prossimo è prevista la prossima riunione del Fomc e nuove misure espansive potrebbero contribuire a un ulteriore indebolimento del biglietto verde.

Le tensioni geopolitiche

Per altri analisti, inoltre, l’escalation di tensioni diplomatiche fra Usa e Cina, le cui conseguenze sul mercato azionario sono state di immediata riconoscibilità, avrebbe contribuito a ridurre il valore del dollaro. E’ quanto affermato dal currency strategist di Scotiabank, Qi Gao, secondo il quale “nelle prossime settimane si assisterà a un ulteriore indebolimento del dollaro”, in quanto le reciproche chiusure dei consolati avrebbero innescato tensioni tali da colpire anche il mercato valutario.