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Divorzio: cosa fare se l’ex coniuge si accaparra tutto o svuota il conto corrente cointestato

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In caso di separazione o divorzio, le somme depositate nel conto corrente cointestato ai due ex coniugi, salvo specifiche eccezioni, devono essere equamente divise. Tuttavia la gestione del conto cointestato in caso di divorzio è un problema piuttosto ricorrente se si considera che dei circa 2,5 milioni di italiani separati e divorziati, più di 1,6 milioni (65%) ha dovuto fare i conti con questo aspetto. In quasi 1 caso su 4 i due coniugi non sono riusciti a trovare un accordo pacifico su come suddividere le somme del conto cointestato e pertanto sono dovuti ricorrere ad un avvocato (16,1%) o ad un giudice (9.4%).

Secondo l’indagine realizzata per Facile.it da mUp Research e Norstat, il 17% dei divorziati e separati, quasi 280.000 individui, ha dichiarato che l’ex partner si è tenuto tutti i soldi depositati. Inoltre c’è anche chi, all’insaputa del coniuge, ha prosciugato il conto prima della separazione (9,2% pari ad oltre 151.000 individui).
E le cifre contese non sono sempre milionarie visto che in media si tratta di poco più di 7.900 euro.

Conto cointestato: l’ex coniuge si tiene tutto o lo svuota

Capita che il partner si tiene tutte le somme depositate sul conto cointestato e secondo l’indagine sono soprattutto  le donne a lamentare questa situazione.
Sebbene, in determinati casi, la legge preveda una suddivisione diversa da quella in parti uguali – ad esempio se i coniugi sono in regime di separazione dei beni o se il denaro proviene da una donazione – fa riflettere che proprio nelle coppie in comunione dei beni accada con più frequenza che uno dei due partner si tenga tutte le somme depositate (9,8% vs il 5,2% di chi era in separazione dei beni).

Tutt’altro che raro anche il caso in cui, all’insaputa dell’altro, uno dei due partner prosciughi il conto cointestato prima della separazione (9,2%). A segnalare questa situazione sono proporzionalmente più le donne (11,8%) che gli uomini (6,6%). E ancora una volta sembra essere un comportamento più ricorrente fra le coppie in comunione dei beni (10,9%) che in quelle in regime di separazione (7,2%). In tal caso si può agire chiedendo al giudice il sequestro del conto fino all’emissione della sentenza di separazione, come spiega Giovanni Zanetti, responsabile ufficio legale di Facile.it.

Dopo la separazione, nella maggior parte dei casi (59%) il conto cointestato viene chiuso, mentre nel 16,5% è rimasto aperto, sebbene intestato ad uno solo dei due ex coniugi. Sono invece quasi 370.000 i divorziati e separati che hanno deciso di tenere il conto cointestato per pagare le spese legate a figli e casa.

Attenzione perché in caso di conto cointestato la banca considera i due intestatari responsabili in solido anche se non più uniti in matrimonio, continua Zanetti.

In caso di saldo passivo, quindi, i due titolari saranno responsabili nei confronti dell’istituto di credito che, indipendentemente da chi ha causato il rosso, potrà agire contro entrambi gli intestatari per recuperare le somme mancanti».