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Dividendi: il 19 maggio è il D-Day, chi stacca la cedola a Piazza Affari

Se sei un investitore che punta ai dividendi, segna questa data sul calendario: lunedì 19 maggio . È infatti il giorno in cui la maggior parte delle società quotate sul FTSE Mib, l’indice principale di Piazza Affari, staccherà la cedola.

Secondo il calendario di Borsa Italiana, ben 23 blue chip italiane distribuiranno il dividendo proprio in quella giornata. Il pagamento vero e proprio avverrà, come di consueto, nei due giorni successivi. Si tratta dei dividendi relativi ai bilanci 2024.

Le banche trainano i dividendi a Piazza Affari

Il settore bancario è uno dei protagonisti assoluti dei dividendi italiani, insieme alle utilities. Tra le più attese troviamo:

  • Intesa Sanpaolo: staccherà il saldo di 17,1 centesimi per azione, dopo l’acconto di 17 centesimi distribuito a novembre 2024. Il totale fa 34,1 centesimi per azione, con un dividend yield del 9,8%, calcolato sul prezzo medio delle azioni nel 2024.
  • Monte dei Paschi: tornata a distribuire dividendi nel 2024, staccherà 0,86 euro per azione, in crescita rispetto agli 0,25 euro dell’anno scorso.
  • Mediobanca: ha approvato l’acconto di 0,56 euro per azione durante il CdA dell’8 maggio, riferito ai primi nove mesi dell’esercizio chiusi al 31 marzo.

Anche BPER Banca (BPE) e Popolare di Sondrio (BPSO) staccheranno la cedola il 19 maggio.

Sempre il 19 maggio toccherà ad alcuni nomi del risparmio gestito come Azimut (cedola di 1,75 euro) e FinecoBank (0,74 euro), mentre tra le assicurazioni, si distingue Generali (1,43 euro), che durante il Capital Market Day del 30 gennaio ha annunciato l’intenzione di distribuire oltre 7 miliardi di euro di dividendi cumulati entro il 2027, un aumento del 30% rispetto al piano precedente.

Il 19 maggio vedrà anche alcune new entry tra i titoli che distribuiscono dividendi. In pole Nexi che ha annunciato il ritorno all’utile e distribuirà per la prima volta 0,25 euro per azione, per un totale di 300 milioni di euro. Saipem torna al dividendo dopo cinque anni, con 0,17 euro per azione ordinaria e 5 euro per le azioni di risparmio.

Nel comparto energetico si segnalano ENI che distribuirà la quarta tranche del suo dividendo il 19 maggio. Inoltre, il 14 maggio l’assemblea degli azionisti voterà un dividendo 2025 da 1,05 euro per azione, in quattro rate, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente. Anche Tenaris (0,83 dollari) staccherà la cedola, nonostante le recenti difficoltà legate ai dazi statunitensi annunciati da Donald Trump e alla discesa del prezzo del petrolio.

Nel settore del lusso invece Brunello Cucinelli (0,94 euro) e Moncler distribuiranno entrambi dividendi. Moncler, in particolare, prevede una cedola di 1,3 euro per azione, per un totale di 351,8 milioni di euro, pari a un payout ratio del 55%.

Cosa sono i dividendi e come funzionano

Il dividendo è la parte degli utili che una società decide di distribuire ai propri azionisti, ovvero a chi possiede le sue azioni. In pratica, è un modo per ricompensare i soci condividendo con loro i profitti generati durante l’anno.

I dividendi possono essere di diversi tipi:

  • Ordinari: distribuiti con cadenza regolare (annuale, semestrale o trimestrale)

  • Straordinari: pagamenti una tantum, spesso legati a eventi eccezionali o utili particolarmente alti

La decisione se distribuire o meno un dividendo spetta al Consiglio di Amministrazione della società, ma deve poi essere approvata dall’Assemblea degli Azionisti.

Non tutte le aziende scelgono di pagare dividendi. Alcune preferiscono reinvestire gli utili per finanziare nuovi progetti, espandersi o rafforzare la propria struttura finanziaria.

Tuttavia, offrire un dividendo può essere una mossa strategica per attrarre investitori e aumentare l’appeal del titolo in Borsa. Infatti, molti investitori vedono la distribuzione regolare di dividendi come un segno di solidità e stabilità dell’azienda.

Lo stacco del dividendo è spesso considerato un segnale positivo sulla salute finanziaria di un’azienda. Significa, infatti, che la società ha registrato utili sufficienti da poterli condividere con i propri soci. In un certo senso, è un indicatore della buona gestione e della capacità dell’azienda di generare valore nel tempo.

Cosa succede al prezzo delle azioni quando viene staccato un dividendo?

Il giorno dello stacco del dividendo (detto anche ex-dividend date), il prezzo dell’azione scende in modo proporzionale al valore del dividendo distribuito. Il perché succede è emplice: chi compra un’azione dopo la data di stacco non riceverà il dividendo. Quindi, il mercato “rettifica” il prezzo del titolo per riflettere questa uscita di valore.

Tuttavia, non sempre il calo è esatto al centesimo: il prezzo può risentire anche di altri fattori di mercato come la la domanda e l’offerta, l’andamento del settore e il sentiment degli investitori.