Economia

Crisi di governo: il punto in attesa della resa dei conti di mercoledì

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Mentre la crisi di governo è in atto, il presidente del Consiglio, Mario Draghi, insieme a sei ministri, atterra ad Algeri per il IV Vertice intergovernativo italo-algerino.

E’ ripresa alle 14 la riunione congiunta dei gruppi di Camera e Senato del M5s via Zoom, dopo che si era chiuso ieri con una sospensione e un rinvio a oggi. Mentre i Cinque Stelle trattano per capire muoversi, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini chiudono a un governo con il M5s e si dicono pronti ad andare al voto.

Il Pd dal canto suo spera di poter rimettere insieme i pezzi della maggioranza in frantumi. E nel caos generale, il mondo dell’associazionismo lancia un “appello al presidente del Consiglio Mario Draghi e alle forze politiche che l’hanno sostenuto affinché venga scongiurata una crisi di governo“. Esprimendo “profonda e sincera preoccupazione considerando “la drammaticità del momento e le tante domande di dignità della società non abbiano bisogno di una crisi perché ne uscirebbero ancora più compromesse”.

Il documento è firmato da Acli, Arci, Azione Cattolica, Confcooperative, Cnca, Fuci, Gruppo Abele, Legambiente, Legacoop Sociali, Libera, Meic, Movimento Politico per l’Unità, ed è aperto ad altre sottoscrizioni. Anche i rettori delle università si appellano al presidente del Consiglio Mario Draghi resti alla guida del governo. In una lettera pubblicata dal Corriere della Sera a firma del presidente della Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) Ferruccio Resta, scrive:

“Caro presidente Draghi, l’università ha bisogno di lei. Per questo vogliamo farle avere un rinnovato messaggio di stima. ‘I giovani studenti del nostro Paese hanno bisogno di esempi da seguire e di riferimenti da ricordare. Gli studenti vivono questa ennesima vicenda con rassegnazione. Non scenderanno in piazza non perché non abbiano un’opinione a riguardo, ma perché ipotizzo non abbiano né la voglia né l’interesse ad assecondare i giochi della politica. Con la pandemia hanno vissuto momenti di grande incertezza. A loro dobbiamo restituire la fiducia nel futuro”

Questo, prosegue il rettore del Politecnico di Milano, “è il momento della responsabilità. Grazie ai fondi del Next Generation EU, è un momento positivo, di grande slancio. Non permettiamo ai venti della politica di cambiarne la rotta. Una barca senza timone va alla deriva”

Cosa potrebbe accadere mercoledì

Intanto il gran giorno di Draghi sarà mercoledì 20 luglio, quando il premier dimissionario si presenterà in Parlamento per spiegare le ragioni delle sue dimissioni, finora respinte dal capo dello Stato Sergio Mattarella.

In Parlamento, si capirà se le dimissioni del premier siano irremovibili e in caso contrario, toccherà ai partiti decidere se rinnovargli o meno la fiducia. In caso di fiducia, il governo proseguirebbe fino alla naturale scadenza della legislatura ma con una nuova maggioranza. Draghi però potrebbe anche comunicare che le sue dimissioni sono irrevocabili e salire di nuovo al Quirinale e allora il capo dello Stato dovrebbe valutare se conferire un nuovo incarico o se sciogliere direttamente le Camere e andare a elezioni anticipate. A quel punto sarebbe necessario indire nuove elezioni entro almeno 60 giorni dopo lo scioglimento delle Camere ma non oltre settembre, così da consentire al nuovo Parlamento di votare entro fine anno la legge di Bilancio. In caso di nuove elezioni a inizio 2023, Draghi potrebbe restare in carica per gli affari correnti oppure Mattarella potrebbe decidere di affidare l’incarico a una personalità di “alto profilo”.

Le reazioni dei mercati alla crisi di governo

Lo scenario di completa incertezza si riflette ovviamente sui mercati che restano particolarmente vulnerabili. Gli investitori rimarranno alla finestra fino a mercoledì, quando il premier Mario Draghi si presenterà alle Camere per le sue considerazioni dopo che il presidente della Repubblica ha respinto le sue dimissioni.

Oggi ha aperto in  deciso rialzo, sopra la soglia dei 230 punti base, lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi. A inizio seduta il differenziale di rendimento tra il Btp decennale benchmark (Isin IT0005436693) e il pari scadenza tedesco è indicato a 232 punti base, dai 223 punti segnati in chiusura venerdì scorso. Sale decisamente anche il rendimento del Btp decennale benchmark, indicato al 3,45% in avvio, dal 3,36% della vigilia.  Alle ore 13.00 il Ftse Mib registrava un rialzo dell’1,39% a 21.224 punti, poco sotto al massimo intraday di 21.268 punti.