MILANO (WSI) – Grande attesa per il decreto di riordino tanto annunciato dal Governo Renzi e che dovrebbe vedere la luce la prossima settimana, ma intanto le Bcc devono risolvere alcuni guai in casa loro.
Sarebbero 37 infatti le Banche di credito cooperativo su un totale di 368 che presentano uno stock di sofferenze al di sopra del livello di guardia. A renderlo noto uno studio de Il Sole 24 ore che ha posto sotto la lente di ingrandimento i bilanci 2014 delle Bcc.
Al primo posto c’è la Cassa rurale artigiana di Camerano che ha un quota pari al 37,9% dei crediti deteriorati, già assorbita dalla banca di Filottrano. Poi a seguire la Banca Termo che è al 32,9%, la Cassa rurale di Pinzolo (26,35%9, la Cassa rurale di Mori (26,2%) e la Banca di Pistoia al 25,7% e infine il Bcc agrobresciano (25,6%). Tutte sono destinate, chi prima chi dopo, ad essere assorbite in qualche banca di credito cooperativo più grande.
Come riporta La Stampa ad esempio la Bcc di Flumeri, piccola banca di credito cooperativo che conta 7 filiali, 1500 soci e 15 mila clienti, ha incorporato Banca Irpinia, aumentando così la sua portata, ricevendo “in dote” dalla “cugina” irpina, una delle 6 commissariate, 400 milioni di attivi, insieme a 4mila soci e 10mila clienti.
Sono attualmente in amministrazione straordinaria, oltre alla banca Flumeri e Padova anche banca Brutia, Cassa rurale di Folgaria e le Bcc di Cascina e terra d’Otranto. Mentre campione in assoluto risulta la Bcc di Roma ha recentemente assorbito la banca padovana e proprio nella giornata di ieri ha presentato istanza alla banca d’Italia per poter assorbire un’altra banca, quella di Capranica, nonostante conti in ordine e ottima salute.
Insomma tante stanno bene ma tante stanno male e tutte comunque in attesa della riforma tanto annunciata dal Governo che darà vita ad un’unica grande holding sul modello Credit Agricole.