La rete di consulenti finanziari di Credem, coordinata dal direttore commerciale Moris Franzoni (nella foto), continua la campagna di reclutamento con l’inserimento negli ultimi mesi del 2017 di 21 nuovi professionisti, portando così a 50 i consulenti entrati nella struttura nel corso dell’anno.
In particolare sono entrati: in Lombardia, a Bergamo Angelo Gagni ex Veneto Banca, a Milano Claudio Frigo ex Ubi Banca, a Lecco Massimo Chistolini ex Veneto Banca, a Legnano Sergio Riccardi ex Veneto Banca; in Toscana a Santa Croce sull’Arno (PI) Vincenzo Di Sibio ex Fineco e a Livorno Andrea Bernardi; in Liguria a Genova Francesco Morello ex Finanza e Futuro; in Trentino a Riva del Garda (TN) Giovanni Leder ex Fineco; nelle Marche a Fano (PU) Pietro Fiorani ex San Paolo Invest; in Friuli Venezia Giulia a Trieste Paolo Gerin ex Veneto Banca; in Veneto a Padova Luigi Verza ex Fineco Banca e Cristiana Tollin ex Veneto Banca ed a Venezia Andrea Barbato ex Veneto Banca. In Puglia a Bari, Filippo Cassese; in Sicilia, a Canicattì (AG) Carmela Mannarà e Riccardo Greco ed a Enna Santo Calascibetta provenienti da Banca Nuova; in Emilia Romagna, a Riccione Simone Cesaroni ex Banca Popolare Valconca; in Umbria, a Perugia Francesco Chiappini ex Widiba e Catia Freschini ex Fineco; in Calabria a
Vibo Valentia Vincenzo Barberi ex Banca Nuova.
“Questi risultati”, ha commentato Moris Franzoni, direttore commerciale consulenti finanziari Credem (foto a destra), “confermano la validità del modello di business della rete, ormai quasi unico in Italia, basato sulla completa integrazione tra il consulente e le filiali della banca su tutto il territorio nazionale. Il consulente finanziario della rete Credem può infatti collocare non solo i prodotti di gestione del risparmio ma anche tutti i prodotti bancari tradizionali, dalla carta di credito al conto corrente, dal leasing al factoring, per arrivare fino ai prestiti, ampliando in questo modo le proprie fonti di remunerazione. Tale caratteristica della nostra rete”, ha aggiunto Franzoni, “penso sia particolarmente significativa anche a seguito dell’introduzione di Mifid2 per ampliare le fonti di remunerazione dei consulenti non solo dal business degli investimenti”.