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Creato in laboratorio il primo organismo semisintetico

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E’ stato sviluppato con successo il primo organismo semisintetico, da un esperimento dello Scripps Research Institute: è la prima volta che l’alfabeto genetico viene rimodellato con nuove componenti create direttamente in laboratorio. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (Pnas).

 

“Abbiamo reso questo organismo semisintetico più simile a una forma di vita (“life-like”)”, ha dichiarato il professor Floyd Romesberg, fra gli autori della ricerca. Questo genere di “creazione” potrebbe rivelarsi utile per lo sviluppo futuro di organismi unicellulari per la ricerca farmaceutica.
Il principale traguardo rispetto alle ricerche precedenti, è che il battere Escherichia Coli, fino ad ora, non manteneva il nuovo codice genetico dopo essersi riprodotto “perdendo per strada” le aggiunte introdotte dagli scienziati. “I tuo genoma non è stabile solo per un giorno”, precisa Romesberg, “deve esserlo per tutta la vita. Se l’organismo semisintetico sarà davvero un organismo vero, dovrà mantenere stabilmente quelle informazioni”.

 

Al momento il nuovo battere semisintetico è stato in grado di mantenere le sue informazioni dopo essersi moltiplicato per 60 volte, il che fa ben sperare sul fatto che possa mantenere la parte “artificiale” del suo DNA all’infinito. La prospettiva delineata sembra fantascientifica: questo fenomeno, secondo Romesberg “suggerisce che tutti i processi vitali potrebbero essere soggetti di manipolazione”.

 

Per il momento questo studio si basa solo su singole cellule e non su organismi complessi, inoltre, tiene a precisare il primo autore, allo stadio attuale il nuovo battere semisintetico non può avere nessuna applicazione pratica. Il prossimo passo sarà applicare le aggiunte del codice genetico anche all’RNA, la molecola di cui le cellule si servono per tradurre il DNA in proteine. La ricerca dunque, è ancora all’inizio.