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Affitti, costi in crescita in tutte le maggiori città italiane

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Nel 2019 sono stati registrati 1,35 milioni di contratti di locazione, per un valore complessivo di 10,5 miliardi di euro. Questo dato, elaborato dall’Agenzia dell’entrate su informazioni Sidief, dimostra quanto resti vivo l’interesse per l’abitazione in affitto, nonostante le condizioni vantaggiose dei mutui che pure incentiverebbero l’acquisto della casa.

Non a caso, registra Tecnocasa sulla base dei dati delle sue reti di vendita relativi ai primi sei mesi dell’anno, il prezzo degli affitti è cresciuto 2,3% nelle grandi città italiane.
Le realtà con l’aumento più importante sono Bologna (+5,6% per i monolocali, +4,6% per i bilocali e +6,7% per i trilocali) e Milano (+6,1%, +4,2% e +5,3%).
Per la prima volta, scrive il centro studi Tecnocasa, si registrano aumenti in tutte le tipologie di abitazione.
Nella tabella in basso, il quadro completo degli incrementi nei costi dei canoni.

Le ragioni della crescita

“Tra le motivazioni la riduzione dell’offerta sul mercato dovuta sia alla crescita del fenomeno degli affitti turistici e sia alla volontà di diversi proprietari di vendere l’immobile approfittando della ripresa del mercato”, scrive il centro studi Tecnocasa, “la domanda di locazione è sempre elevata, in particolare tra le fasce di età più giovani”.
Il 41,9% fra coloro che cercano una casa in affitto, infatti, ha un’età compresa tra 18 e 34 anni e il 40% è rappresentato da single.

Il capoluogo lombardo si impone come la città i cui immobili in affitto sono preferiti in gran parte dai single (54,5%) e dai lavoratori fuori sede (51,4%). Ed è sempre Milano la città i cui canoni di locazione medi risultano, in assoluto, i più elevati fra le grandi città italiane (grafico in basso).

Più in generale si riduce la percentuale di chi sceglie la locazione per motivi di lavoro (da 36,1% a 25,9%), mentre aumenta la quota di chi sceglie l’affitto per motivi di studio (da 2,5% a 2,8%).