Economia

Cornetto Algida e Magnum pronti al debutto in Borsa

Il Cornetto Algida si prepara al debutto in Borsa. Unilever, colosso anglo-olandese dei beni di consumo, ha annunciato che la divisione gelati, custode di marchi leggendari come Cornetto, Magnum e Ben & Jerry’s, diventerà una società indipendente quotata tra Amsterdam, Londra e New York entro la fine dell’anno. Una mossa a sorpresa che mira a valorizzare al massimo il business del freddo e semplificare la struttura del gruppo, ma mercato e analisti restano cauti. Questa decisione pone fine a diversi mesi di speculazioni sul futuro della divisione gelati, che la multinazionale aveva anche considerato di vendere.

Motivazioni della scissione

Come accennato, Unilever ha spiegato che la separazione della divisione gelati mira a valorizzare al meglio le attività ice cream, creando “un business leader a livello mondiale”. Questa mossa strategica di Unilever riflette una tendenza più ampia nel settore dei beni di consumo, dove le aziende cercano di snellire le proprie operazioni e concentrarsi sui segmenti di business più redditizi. La quotazione in borsa della divisione gelati potrebbe inoltre attrarre nuovi investitori interessati al potenziale di crescita di marchi iconici come Cornetto Algida e Magnum.

Il presidente di Unilever, Ian Meakins, ha messo in evidenza che lo scorporo della divisione di Ice Cream e l’attuazione del programma di produttività contribuiranno a creare “una Unilever più semplice, più mirata e con prestazioni più elevate”. Il CEO Hein Schumacher ha aggiunto inoltre che la ristrutturazione avverrà “in consultazione con i rappresentanti dei dipendenti e con rispetto e attenzione per coloro che sono interessati”.

La divisione gelati, una volta indipendente, avrà maggiore flessibilità operativa e finanziaria per perseguire la propria strategia, allocare capitali e ottimizzare la rete produttiva e logistica. Si prevede che i costi di ristrutturazione ammonteranno all’1,2% del fatturato del gruppo nei prossimi tre anni.

I conti Unilever

Questa decisione è stata resa pubblica contestualmente alla presentazione dei risultati finanziari del 2024, anno in cui Unilever ha raggiunto un utile netto di 6,4 miliardi di euro, in calo del 10,8% a causa dei maggiori costi di ristrutturazione legati al suo programma di produttività annunciato a marzo e di svalutazioni. Giù anche l’utile operativo di 9,4 miliardi di euro, in diminuzione del 3,7%, su ricavi in aumento dell’1,9% a 60,8 miliardi di euro.

Nonostante questi risultati contrastanti, il gruppo ha aumentato il dividendo relativo al quarto trimestre a 0,4528 euro per azione, con un incremento del 6,1%, e ha avviato un nuovo programma di acquisto di azioni proprie per un valore di 1,5 miliardi di euro, da completarsi entro giugno.

La divisione gelati di Unilever ha generato 8,3 miliardi di euro di ricavi nel 2024, evidenziando la sua importanza strategica all’interno del gruppo. Per il 2025, Unilever prevede una partenza lenta seguita da una ripresa, con una stima di crescita dei ricavi tra il 3% e il 5% e un modesto miglioramento della marginalità operativa rispetto al 18,6% raggiunto nel 2024.

Per dare sostegno alla redditività, la società prevede di ridurre il personale di 7.500 unità, con un risparmio stimato di 869 milioni di dollari (circa 800 milioni di euro) nei prossimi tre anni.

Reazioni del mercato

Nonostante le prospettive positive delineate da Unilever, la reazione iniziale del mercato è stata fredda (ieri il titolo Unilever ha perso circa il 6% sul listino di Londra). Gli analisti finanziari stanno valutando attentamente i potenziali benefici e rischi di questa operazione, considerando fattori come la concorrenza nel settore dei gelati e le sfide legate alla gestione di una supply chain globale. Nel frattempo, Ubs ha confermato il consiglio di vendita sul titolo con un obiettivo di prezzo di 4050 pence mentre Jp Morgan resta invece positivo con un rating “buy” e un prezzo di riferimento di 5400 pence.