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Consumi, usato è diventato una vera e propria economia

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ROMA (WSI) – Seconda mano, ormai una vera e propria economia. La passione per l’usato, il vintage, il collezionismo gli italiani l’hanno sempre avuta, anche se meno di altri europei e anglosassoni – i garage sale americani ne sono un esempio storico – ma ora il fenomeno è una vera e propria scelta di consumo che guida lo stile di vita delle persone.

La Second Hand Economy è ormai una nuova forma di mercato che ridefinisce il paradigma economico sociale dei consumi, assegnando all’usato un ruolo centrale negli acquisti dei consumatori e nell’economia domestica. Se prima era quasi da snob cercare nei mercatini dell’usato oggetti curiosi, più o meno di valore, ora l’approccio è ben diverso.

A confermarlo è un’indagine Doxa, realizzata per Subito.it leader in Italia per la compravendita dell’usato, secondo la quale il 44% degli italiani sceglie l’usato per passione, unicità, eco-sostenibilità e risparmio. Il volume d’affari generato nell’ultimo anno in Italia si attesta sui 18 miliardi di euro, (l’1% del PIL), di cui il 47% generato dalla compravendita online. L’acquisto e la vendita del Second Hand sta crescendo, anche grazie alle tecnologia digitale: 3 italiani su 10 acquistano/vendono usato sul canale online.

Per Guido Argieri di Doxa, “la Second Hand Economy è oggi una realtà in molti paesi, e lo sta diventando anche in Italia, e non è un caso che questo fenomeno si stia espandendo proprio ora, in un momento storico di grande cambiamento e dinamismo caratterizzato da un bisogno dell’individuo di avere un ruolo sempre più attivo nella propria società ed economia e nelle scelte della vita di tutti i giorni. Anche se il mercato dell’usato è ancora in fase di crescita, la linea evolutiva che sta seguendo lo porterà ad essere una leva importante nel sistema socio-economico grazie a digitale e mobile che ne saranno il driver”.

La compravendita dell’usato è un trend che sta progressivamente esplodendo, determinato da tre grandi direttrici: tecnologica, economica e valoriale. La diffusione dei nuovi dispositivi mobili e un sempre più elevato livello di connettività, infatti, ha incrementando il numero di persone che comprano o vendono oggetti usati online. La crisi economica, inoltre, ha contribuito alla crescita – il 71% ha acquistato l’usato per risparmiare (anche se il 57% ha venduto usato per liberarsi dal superfluo) – ma ha anche generato un approccio ai consumi più smart che vede l’usato come un modo intelligente e eco-sostenibile di fare acquisti – secondo 3 italiani su 5.

In questo scenario ecco che accanto ai mercatini, sempre più numerosi, si afferma il web con una quota del 30%, prediligendo l’acquisto di beni usati nelle categorie Casa e Persona (28%) ed Elettronica (32%). La motivazione per cui gli oggetti legati all’arredamento, alla moda e alla tecnologia stanno diventando protagonisti dell’usato in digitale – spiega la ricerca – è correlata alla possibilità di cambiare velocemente, avere sempre cose nuove e seguire gusti e tendenze, oltre al bisogno di coltivare le proprie passioni stando al passo con i tempi.

L’italiano prudente, attento alle spese e avverso agli sprechi è certamente presente all’interno della popolazione che compra l’usato, ma non rappresenta l’identikit principale di chi fa la Second Hand Economy. Nonostante infatti l’11% dei consumatori si identifichi nel profilo del Concreto, ovvero colui che fa acquisti per permettersi di soddisfare reali bisogni famigliari, il profilo più ricorrente (33%) è quello che si basa su un concetto di Leggerezza del superfluo dove l’esigenza di avere cose sempre nuove, la possibilità di cambiare guardaroba, arredamento e tecnologia e l’opportunità di risparmiare senza fare troppe rinunce, guidano la scelta di acquisto e vendita dell’usato. Seguono poi il profilo Economia 2.0 (14%), tipico dei giovani appassionati di tecnologia e utilizzatori di Internet interessati ad acquistare a poco vendendo a tanto, quello degli Ideologici (12%), nostalgici delle cose di una volta e che desiderano contribuire attivamente a un nuovo mercato, più sostenibile, e infine l’identikit della Smart Chic (8%), la over 45 che compra il bello e cerca oggetti originali, acquista ciò di cui si innamora come abiti vintage che portano con sé una storia e crede nel riuso e nella sostenibilità.

Nella top list degli oggetti usati più cercati, almeno su Subito.it, ci sono orologi, con il marchio Rolex in testa, seguiti da borse, scarpe e oggetti vintage di Louis Vuiton, Gucci e Hogan. Tra le ricerche più unconventional: l’abito da sposa.
(Ansa)