Società

Cina rimarra’ schiacciata sotto il peso delle esportazioni nel 2012

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New York – Il 2012 sara’ un anno di rallentamento per l’econpomia cinese. Stando alle previsioni del gruppo Shilling, che nel 2007 ci vide giusto pronosticando la recessione Usa, l’indebolimento della domanda esterna stritolera’ il punto di forza del paese: l’export.

Un report del governo ha mostrato che gli ordini per le esportazioni sono scesi ancora il mese scorso, nonostante l’espansione delle attivita’ manifatturiere. Intanto l’indice della borsa di Shanghai ha perso l’1,1%. Paradossalmente le cifre molto solide riguardanti l’industria manifatturiera cinese hanno alimentato le preoccupazioni circa una frenata della seconda maggiore economia al mondo.

Questo perche’ difficilmente Pechino rallentera’ la cinghia di politica monetaria, con l’obiettivo di rallentare l’avanzata dell’inflazione e tenere bassi i prezzi immobiliari.

“Hanno tirato il freno a mano”, ha spiegato a Bloomberg Gary Shilling, presidente della societa’ di consulenza Shilling & Co. durante un dibattito in corso a New York. “La transizione non e’ facile perche’ sono talmente legati alle esportazioni”.

L’economia cinese ha registrato una crescita annuale del 10,4% di media negli ultimi 10 anni, cinque volte sopra il ritmo di crescita degli Stati Uniti, con il governo che non ha badato a spese negli investimenti e nelle opere di infrastruttura come la costruzione di strade, ponti e ferrovie, mentre le societa’ manifatturiere hanno esportato qualunque cosa immaginabile prodotta in patria, dalle scarpe ai giocatolli, approfittando della debolezza dello yen e del basso costo della manodopera.

Secondo le stime di Shilling e soci, il Pil aumentera’ meno del 6%. Per i numeri a cui la Cina aveva abituato il mondo intero, sarebbe un mezzo disastro. Gli economisti interpellati da Bloomberg sono in media un po’ piu’ ottimisti: dopo che la Cina ha registrato una crescita del 9,2% nel 2011, l’espansione si fermera’ all’8,5% quest’anno.