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Cina: indagato il numero uno dell’Ufficio di Statistica

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PECHINO (WSI) – Una bufera si abbatte sulle statistiche economiche cinesi da cui pendono i mercati finanziari del mondo intero, con gli occhi costantemente puntati a Pechino  per capire l’andamento dell’economia cinese e le eventuali ripercussioni dovute al suo rallentamento.

Wang Baoan, il direttore dell’Ufficio nazionale di Statistica, è stato indagato “per una serie di violazioni disciplinari”. Wang, 52 anni, prima di assumere l’incarico di direttore dell’Ufficio nazionale di Statistica, quello che emette i dati sull’andamento economia cinese, aveva svolto per 24 anni il ruolo di ministro delle finanze di Pechino e poi di viceministro. Proprio la scorsa settimana aveva annunciato la crescita al 6,9% della Repubblica popolare cinese,  un tasso di crescita che avrebbe portato il paese tra le “più grandi, ricche e belle” economie mondiali.

Le agenzie di stampa ufficiali palano solo di “gravi violazioni disciplinari” commesse da Wang Baoan, indagato nell’ambito del programma anticorruzione del presidente Xi Jining, ma non è chiaro se l’indagine è connessa al suo ruolo attuale di direttore dell’Ufficio nazionale di Statistica o di quello precedente come  ministro prima e poi vice delle finanze. Contro chi aveva sostenuto, qualche giorno fa proprio, che i dati macroeconomici cinesi non erano rispondenti alla realtà, il numero uno delle statistiche cinese aveva respinto ogni accusa rimarcandone l’affidabilità.

Alla notizia la borsa di Shangai ha perso più del 6% e a giorni si attendono i dati ufficiali sul PIL del 2015. Intanto sempre ieri Yang Zezhu, direttore dell’agenzia di broker Changjiang Securities, è stato trovato morto ai piedi di un edificio, a Wuhan, nella Cina centrale. Circa un mese fa era stata aperta un’indagine  a suo carico per corruzione. L’agenzia di stampa ufficiale parla di “apparente suicidio”.