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Cina: azione d’emergenza dopo default pagamenti interbancari

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La Banca centrale cinese (Pboc) avrebbe iniettato centinaia di miliardi di yuan nel sistema finanziario dopo che alcuni istituti di credito di piccole dimensioni hanno fatto default nel pagamenti del debiti sul mercato interbancario. E’ quanto si legge su Bloomberg, che cita persone vicine alla vicenda.

Sempre secondo indiscrezioni, tra le istituzioni bancarie che avrebbe mancato i pagamenti ci sarebbero banche commerciali rurali. Una di queste non sarebbe riuscita a rimborsare un prestito di 50 milioni di yuan (intorno ai 7 milioni di euro). Nessun commento è arrivato a questo proposito dall’istituto centrale di Pechino.

Gli analisti – quelli di Goldman Sachs inclusi – si aspettano che l’orientamento della politica PBOC rimanga in modalità restrittiva, anche se non si aspettano che i tassi di interesse interbancari rimangano a livelli elevati di oggi nelle prossime settimane.

Tassi elevati – mettono in evidenza da più parte gli esperti – potrebbero causare una significativa volatilità dei mercati finanziari. E in particolare nel mercato obbligazionario. Ancora più importante, il recente aumento dei tassi interbancari è visto come un fattore in grado di causare un rallentamento della crescita entro la fine dell’anno.

Ricordiamo che, lo scorso 16 marzo, la Pboc ha alzato i tassi di interesse a breve termine, in quella che viene letta come una misura per prevenire deflussi di capitali e garantire stabilità allo yuan dopo la stretta monetaria decisa ieri sera dalla Fed. L’incremento è il terzo in tre mesi e giunge subito dopo la chiusura della sessione annuale del parlamento cinese, durante la quale è stato inserito tra le priorità di politica economica di quest’anno il contrasto dei rischi legati ad un rapido aumento del debito.

Il rialzo dei tassi rimane comunque modesto, in genere di 10 punti base, come quelli decisi in febbraio e gennaio: i tassi sulle operazioni repo a una settimana, 14 e 28 giorni salgono rispettivamente a 2,45%, 2,60% e 2,75%. Per le ‘standing lending facilities’, le operazioni di prestito a breve termine, l’incremento del tasso sulla scadenza overnight è di 20 punti base al 3,30%; per le scadenze sette giorni e un mese l’incremento è di 10 centesimi, rispettivamente a 3,45% e 3,80%.