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Cashback in forse: ecco le tre ipotesi di modifica allo studio

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Cashback in forse: ecco le tre ipotesi di modifica allo studio

Mentre si attendono i primi rimborsi dell’extracashback di Natale in arrivo entro i primi di marzo, chi sta partecipando al sistema die rimborsi previsti dal governo usando moneta tracciabile, potrebbe vedersi cambiate le regole in corso d’opera.

Questo perché proprio il sistema del cashback potrebbe essere la vittima sacrificale della recente crisi di governo con l’opposizione che vorrebbe modificare il sistema messo a punto e fortemente voluto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Le ipotesi sul tavolo, come scrive il CorSera, sono tre, in ordine crescente di probabilità.

Il Cashback è una delle iniziative del Piano Italia Cashless previste dalla Legge di Bilancio 2020 che offre la possibilità di ottenere un rimborso in denaro in base agli acquisti effettuati, entro un certo periodo e a titolo privato, con strumenti di pagamento elettronici. Il “Cashback” si applica però solo agli acquisti realizzati tramite dispositivi fisici presso gli Esercenti che partecipano al Programma sul territorio nazionale. 

Cashback: le tre ipotesi di modifica

La prima ipotesi di modifica del sistema del cashback prevede l’azzeramento retroattivo, anche se impossibile da realizzare poiché significherebbe azzerare del tutto i rimborsi previsti nel primo semestre di quest’anno.

Seconda ipotesi, più probabile, l’azzeramento in corsa indicando a tal proposito una data (fine febbraio, fine marzo?) oltre la quale gli acquisiti con moneta elettronica non farebbero più accumulare rimborsi.

La terza ipotesi, la meno complicata, prevede che per l° semestre in corso, che va gennaio a giugno non cambi nulla per cui rimarrebbe possibile accumulare rimborsi fino alla fine di giugno, incassando il 10% della spesa con il tetto dei 150 euro. Tutto come previsto. Ma a giugno il cashback finirebbe definitivamente.