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Case: si allungano i tempi di vendita nelle grandi città, Milano e Bologna le più veloci

Si allungano anche se leggermente i tempi medi di vendita degli immobili in Italia. Secondo l’ultima analisi l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, che risale a gennaio, nelle grandi città si è passati dai 104 giorni di gennaio 2023 ai 108 di gennaio 2024. Quattro giorni in più, dunque, per concludere le compravendite. Un aumento dovuto alla maggiore trattativa messa in campo da chi deve acquistare. Resta comunque alto il gap rispetto a dieci anni fa, quanto i tempi medi si attestavano a 173 giorni, circa due mesi in più rispetto ad oggi.

Bologna e Milano, le città più veloci

Ancora una volta Bologna e Milano si confermano le città più veloci, rispettivamente con 68 e 72 giorni, in aumento di 18 e 17 giorni rispetto a un anno fa. I tempi più lunghi si segnalano a Palermo, 132 giorni, città in cui occorre più tempo per vendere una casa, seguita da Bari con 126 giorni.

Nelle realtà dell’hinterland delle metropoli occorrono 137 giorni contro i 138 giorni di un anno fa. I tempi di vendita più brevi si segnalano nell’hinterland di Napoli (115 giorni), che migliora di 10 giorni grazie soprattutto al traino del mercato della casa vacanza. Seguono l’hinterland di Milano con 119 giorni e quello di Firenze con 120 giorni.

Nei capoluoghi di provincia chi decide di vendere casa deve mettere in conto mediamente 131 giorni, un dato allineato rispetto a un anno fa quando ne occorrevano 130 giorni. Un leggero peggioramento quindi soprattutto nelle metropoli, compatibile con un mercato in flessione dal lato degli scambi caratterizzato da una maggiore prudenza da parte dei potenziali acquirenti.

Crescono i mutui nel primo trimestre, giù i tassi

Nel frattempo, complice un progressivo calo dei tassi, sale nel primo trimestre del 2024, il valore complessivo dei mutui. Secondo gli ultimi dati Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), a fine marzo ammontavano a 423,4 miliardi di euro, in crescita di circa 33 miliardi rispetto a fine 2020 (+9%). Sul totale, circa un terzo, cioè 144 miliardi, è a tasso variabile e i restanti 279 miliardi sono a tasso fisso.

Sempre secondo quanto riporta l’organizzazione sindacale, i tassi sui mutui sono già diminuiti a una media del 3,69%, rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023 e potrebbero calare ancora al 3,45%: una riduzione che comporterà, nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200.000 euro, un risparmio complessivo di quasi 62.000 euro (-17%).