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Carige, un’altra seduta difficile in secondo giorno aumento

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MILANO (WSI) – Resta molto elevata la volatilità sui titoli di Banca Carige nel secondo giorno dell’aumento di capitale, che sta avvenendo a forte sconto.

Il valore per ogni nuova azione dell’emissione, partita ieri, è di 1,17 euro. Il prezzo di sottoscrizione è stato determinato applicando uno sconto del 35,2% rispetto al Terp, il prezzo teorico ex diritto calcolato al prezzo ufficiale della chiusura di ieri pari a 6,25 euro.

L’azione ordinaria cede il 3,5% in avvio per poi estendere i ribassi a oltre il 6% a 1,643 euro.

In calo anche il diritto dopo il tentativo di rimbalzo iniziale. A metà giornata i diritti registrano una flessione del 4,20% scivolando a 3,09 euro. Dopo il tonfo di ieri, i diritti in avvio di seduta segnavano un progresso del 3,10%.

Venerdì, quando è arrivata la conferma che l’aumento avverrà a forte sconto, del 35,2%, il titolo era crollato dell’11%, mentre la vigilia le azioni avevano recuperato l’1,78%. Lunedì i diritti hanno lasciato sul campo il 16,7%. In due giorni il combinato prezzo più azioni ha perso oltre il 14%.

Il 5 giugno la Consob aveva acceso un faro sull’aumento di capitale, segnalando anomalie di prezzo. L’autorità di controllo dei mercati ha annunciato che si occuperà di monitorare l’andamento sul mercato delle azioni durante il periodo d’offerta. “Si raccomanda pertanto il rispetto, da parte di investitori e operatori, delle regole a tutela dell’integrità dei mercati”, ha detto.

(DaC)