Economia

Cambiamento climatico, qual è il suo impatto sul turismo?

Da oltre una settimana l’isola greca di Rodi è devastata dagli incendi, alimentati da forti venti e da temperature roventi, ben oltre i 40 gradi. Il caldo insopportabile di quest’anno ha costretto le autorità di Atene a chiudere l’Acropoli. In Sicilia, a causa degli incendi sono state interrotte l’attività gli aeroporti di Catania e Palermo. Gli incendi hanno provocato anche chiusure di strade e autostrade, blackout elettrici e mancanza d’acqua, specie in provincia di Catania. In Sardegna, i turisti hanno dovuto chiudersi in albergo a causa del caldo insopportabile.

Nel frattempo, questa settimana il nord Italia è stato flagellato dal maltempo, in particolare Milano. Gli scienziati dicono che la situazione peggiorerà, anche nel caso in cui riuscissimo a contenere l’aumento della temperatura entro l’obiettivo di 2°C fissato dall’Accordo di Parigi. Sono gli effetti del cambiamento climatico, destinati a influire sul nostro Pil e anche sul turismo. Ecco come.

L’impatto dei cambiamenti climatici sul turismo

L’impennata del caldo, gli incendi e il maltempo potrebbero frenare il turismo, avvertono gli scienziati da tempo.

I dati della European Travel Commission (Etc) mostrano infatti che il 7,6% dei viaggiatori considera gli eventi meteorologici estremi come una delle principali preoccupazioni per i viaggi tra giugno e novembre. A dimostrazione di ciò, le persone intenzionate a viaggiare nell’area del Mediterraneo fra giugno e novembre 2023 sono scese del 10% rispetto all’anno scorso.

A vantaggio di destinazioni alternative, come Bulgaria, Irlanda, Danimarca e Repubblica Ceca. Il responsabile dell’Etc si aspetta che “in futuro le condizioni meteorologiche imprevedibili avranno un impatto maggiore sulle scelte dei viaggiatori in Europa. La nostra recente ricerca indica un calo del numero di persone interessate a viaggiare in agosto, il mese di punta, mentre un maggior numero di europei sta prendendo in considerazione i viaggi autunnali”.

Il contributo del turismo all’economia dell’Europa

Secondo l’ultimo rapporto dell’Etc, solo nel primo trimestre 2023 l’Europa ha recuperato il 95% dei flussi turistici pre-Covid. Una destinazione su quattro ha superato i livelli di arrivi di turisti stranieri precedenti alla pandemia, tra cui destinazioni a basso costo come Serbia (+27%), Bulgaria (+21%), Montenegro (+12%), Turchia (+9%) e Polonia (+4%). Anche se nel caso della Polonia, i visitatori potrebbero non essere solo turisti, ma anche giornalisti, delegazioni, soldati e famiglie, per motivi legati alla guerra in Ucraina. Solo 5 destinazioni su 27 hanno registrato un calo degli arrivi stranieri inferiore al 20% rispetto al 2019: Ungheria (-20%), Germania (-21%), Finlandia (-22%), Lituania (-28%) e Lettonia (-32%).

L’Etc prevede un aumento dei viaggi nei mesi invernali in Grecia. Tuttavia, l’aumento in questo periodo potrebbe compensare il calo nel periodo estivo, sostiene il ministro dell’Ambiente greco.

Per quanto concerne la Spagna, uno studio dell’associazione nazionale del turismo Exceltur prevede un’elevata domanda di vacanze nelle destinazioni costiere del nord del Paese e nelle isole turistiche spagnole, dove le temperature estive sono meno afose.

La situazione in Italia

Ancora più rilevante il contributo del turismo, soprattutto estivo, all’economia italiana. Quest’anno è previsto un risultato superiore a quello del 2019, secondo uno studio di Cna Turismo e Confcommercio. L’indagine prevede a luglio un rialzo degli arrivi del 9%, con 81 milioni di pernottamenti. E turisti stranieri superiori agli italiani, per un totale di 41 milioni di pernottamenti. A far la parte del leone saranno spiagge e città d’arte. Il giro d’affari sarà di circa 10 miliardi tra sistemazioni, pasti, attività esperienziali, culturali, sportive, ricreative, acquisti.

Ma in prospettiva, le cose sono destinate a cambiare: il Ministero dell’Ambiente italiano ha avvertito in un rapporto di quest’anno che in futuro i turisti stranieri viaggeranno di più in primavera e in autunno e sceglieranno destinazioni più fresche. E il bilancio per il turismo nostrano sarà negativo, anche perché una parte dei turisti italiani contribuirà al flusso turistico internazionale verso Paesi meno caldi.