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Borsa Milano sotto tono, euro oscilla attorno a $1,12

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MILANO (WSI) – Borsa Milano chiude in lieve ribasso, con il Ftse Mib che cede -0,18% a 22.298 punti. Spread BTP-Bund a 10 anni ancora in calo, cede -2,47% alle 17.54 circa ora italiana e si attesta attorno a quota 97 punti base.Focus sull’azionario europeo, con l’indice benchmark di riferimento, lo Stoxx 600, che oscilla attorno al record dal luglio del 2007, dopo essere salito +2,6% la scorsa settimana, aver guadagnato +6,4% a febbraio e +15% dall’inizio del 2015. Si è trattato del miglior inizio anno di sempre.

L’indice è scambiato a un valore pari a 16,6 volte gli utili attesi dei titoli in esso quotati, al multiplo più alto in almeno un decennio. “Le quotazioni continuano a salire e a un certo punto dovremo prenderci una pausa e interrogarci sul rally – ha commentato in una intervista a Bloomberg Heinz-Gerd Sonnenschein, a strategist presso Deutsche Postbank AG a Bonn, Germania – La moneta facile sta ancora guidando il mercato. C’è molto ottimismo in questo momento, ma forse è un po’ eccessivo, dal momento che la ripresa economica è ancora fragile”.

D’altronde, stando a quanto reso noto dall’Eurostat nella giornata di oggi, nel mese di febbraio il tasso di inflazione si è attestato a -0,3%, confermando la deflazione in Eurozona.

E’ iniziato ufficialmente il primo marzo il QE della Bce, con cui la Banca centrale europea inizierà ad acquistare 60 miliardi di bond al mese fino ad almeno settembre 2016. Ben 47 miliardi di tale somma saranno titoli di Stato. euro -0,08% a $1,1184; dollaro/yen +0,49% a JPY 120,09. Euro/franco svizzero +0,19% a CHF 1,0687. Euro/yen +0,37% a JPY 134,32.

Sul Ftse Mib giù i bancari, con Mps -0,89%, Bper -2,71%, BPM -0,95%, BP -1,45%, Intesa -1,27%, Unicredit -0,17%. Tra i titoli di altri settori Eni -0,96%, Enel +0,97%, FCA +2,25%, Stm +3,14%

In Asia azionario in generale rialzo, dopo la mossa a sorpresa della Banca centrale della Cina, che lo scorso sabato ha tagliato i tassi di interesse, per la seconda volta in meno di quattro mesi, citando come ragioni i rischi deflazionistici e l’indebolimento del mercato immobiliare.

Il rallentamento dell’economia cinese è stato confermato dalla pubblicazione del PMI manifatturiero, salito (ma rimasto sempre in fase di contrazione) in Cina a 49,9 nel mese di febbraio, dopo i 49,8 di gennaio, stando ai dati ufficiali del governo. Secondo HSBC, la lettura finale del settore manifatturiero cinese a febbraio è di 50,7 punti, contro i 50,1 del dato preliminare.

Tra i singoli listini in Asia, il Nikkei 225 della Borsa di Tokyo oscilla attorno al record in 15 anni, complice il rapporto dollaro/yen che ha testato il massimo di due settimane e mezzo, a JPY 119,8. A sostenere l’azionario, anche la notizia della decisione del fondo pensionistico pubblico del paese di acquistare titoli azioni giapponesi per un valore superiore a $15 miliardi, nel corso del quarto trimestre.

Shanghai Composite Index +0,78% dopo il taglio dei tassi. Seoul +0,55%, Sidney +0,51%, Hong Kong +0,26%.

In ambito di materie prime, i futures sul petrolio virano in positivo, +2,41% a $50,96 al barile, Brent -2,32% a $61,13. Oro -0,41% a $1.208,10. Argento -0,20% a $16,52.

(DaC-Lna)