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Borsa Milano in ripresa nel finale. Draghi chiede stimoli economia

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MILANO (WSI) – Borsa Milano ha recuperato lievemente terreno nel finale, dopo aver virato in territorio negativo durante il pomeriggio. Il Ftse Mib ha dato prova di resistenza verso il peggioramento del sentiment a Wall Street e ha guadagnato +0,31%, a 19.496 punti.

Il presidente della Bce Mario Draghi si è rivolto ai leader dell’Unione europea, e ha auspicato uno sforzo comune per combattere la recessione, e dunque un piano di stimoli per l’economia. Lotta contro l’austerity a voce alta da sempre più paesi dell’Ue. “Nel 2011-12 – ha detto – abbiamo evitato il collasso dell’euro con uno sforzo comune, ora dobbiamo farlo di nuovo per evitare di ricadere in recessione, speriamo l’eurozona torni a crescere ma la speranza non è una strategia”.

Il premier britannico David Cameron ha risposto alla richiesta dell’Ue di versare più soldi dicendo “non pago” e parlando di arma letale.

Trepidazione in vista dei risultati degli stress test effettuati sulle banche europee dalla Bce, che saranno resi ufficiali domenica, 26 ottobre. Le indiscrezioni continuano ad accavallarsi e nell’attesa si fa il nome di altre banche italiane che non avrebbero superato il test.

A tal proposito, Mps continua a rimanere al centro dell’attenzione. Il titolo è stato sospeso per eccesso di rialzo: +11%. Benché una bocciatura per gli stress test dalla Bce sia data per scontata, il deficit di capitale ipotizzato per la banca senese non sarebbe tale da imporre un nuovo aumento di capitale. Il titolo è rientrato nelle contrattazioni e ha chiuso con +10% circa.

Effervescente l’azione Carige, con una performance decisamente positiva del 3,9%. Il titolo ha recuperato terreno dopo una settimana di passione. L’istituto è fra quelli che sono stati frequentemente nominati per il rischio di una bocciatura.

Riguardo ad altri titoli scambiati sul Ftse Mib, le ultime indiscrezioni di stampa circa la vendita di Telecom Argentina a Fintech con uno schema in più fasi, fanno da apripista ai rialzi per Telecom Italia (+1,45%). Bene anche Ferragamo (+2,31%), ben impostata insieme al settore della moda, all’indomani dei numeri sulle vendite pubblicati dal colosso francese Kering. Riguardo ad altri bancari Bper +1,43%, BPM +1,58%, BP +2%, Intesa +1,6%, Unicredit +0,43%, Ubi Banca +1%. Particolarmente sotto pressione Saipem -3,55%, Pirelli -1,97%, Tod’s -2,4%.

Sul fronte macro, in crescita la fiducia dei consumatori in Germania, mentre in Italia le vendite al dettaglio sono scese per 4 mesi di fila. L’economia del Regno Unito rallenta ma cresce +0,7% nel terzo trimestre, come da attese.

A mercati chiusi si conoscerà la decisione di Fitch sul rating italiano e spagnolo. L’agenzia di rating valuta Italia e Spagna entrambe con BBB+ e outlook stabile. Lo scorso 10 ottobre Dbrs ha confermato il rating A (low) dell’Italia, mentre il 5 dicembre si aspetta il pronunciamento di S&P, il cui rating sull’Italia è BBB con outlook negativo.

Dopo l’emissione del Btp Italia indicizzato all’inflazione, che ha recuperato 7,5 miliardi, lo Spread tra rendimenti di Btp e Bund decennali si è attestato nel finale a 166,15 punti base, in rialzo +0,51%, per un rendimento del Btp a 10 anni a quota 2,51%.

Prosegue intanto il lento ma costante miglioramento dei conti pubblici dell’Eurozona. Secondo i dati diffusi oggi da Eurostat, nel secondo trimestre del 2014 il rapporto deficit/pil è sceso al 2,5% dal 2,6% del primo trimestre.

Piazza Affari continua a ignorare completamente il fatto che la Commissione europea abbia inviato all’Italia una lettera della Ue di chiarimenti sulla bozza della legge di Stabilità.

Tra le materie prime, tornano a scendere le quotazioni del petrolio dopo il rimbalzo di ieri seguito ai dati migliori delle attese sull’economia cinese e su quella tedesca. L’oro a 1.229,50, piatto con +0,03%, mentre i futures sul greggio scivolano a 80,71 dollari al barile con -1,68%.

Sul valutario, l’euro scambia in rialzo dello 0,21% a $1,2672, mentre il dollaro cede -0,14% a 108,10 yen.