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Borsa Milano in rialzo di oltre +3%. Tonfo Mps -10,5%

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MILANO (WSI) – Borsa Milano in forte rialzo, il Ftse Mib ha chiuso con un progresso +3,07% a 19.784 punti. In generale l’azionario europeo è balzato al record in tre settimane. Sul mercato dei titoli di stato, spread Italia-Germania a 10 anni -6,60% a 156,10, tassi decennali al 2,36%.

Così come il resto dell’azionario mondiale, Piazza Affari e l’Europa hanno beneficiato della manovra straordinaria di liquidità della Bank of Japan, che ha varato nuove misure di allentamento monetario.

Lo yen è scivolato al minimo in sei anni nei confronti del dollaro, ovvero dal gennaio 2008, con il rapporto usd/yen salito fino a 111,94 nel finale (+2,51%). Riguardo all’euro, ha ceduto -0,59% a $1,2538; euro/yen +1,90% a JPY 140,32.

A dare una spinta alle piazza finanziarie del continente sono stati il QE a sorpresa della banca centrale giapponese, il Pil Usa migliore del previsto e le prospettive di un acquisto di Abs, ovvero i prestiti cartolarizzati, da parte di Draghi. La Banca centrale europea ha annunciato il possibile avvio del programma a novembre, “dopo la pubblicazione della documentazione legale”.

Tonfo per Monte dei Paschi di Siena; il titolo è stato sospeso anche oggi per eccesso di ribasso, e ha terminato la sessione con un crollo -10,46%. Sospesa per eccesso di ribasso sulla scia dei risultati degli stress test anche Carige. Il mercato non si fida ancora e aspetta che siano chiare le modalità di rientro degli shortfall.

In più, sul caso MPS, si parla della possibilità che venga venduta se il piano di rinvio del rimborso dei Monti bond non dovesse risultare sufficiente. Occhi anche puntati sulla Grecia, che per 4 mesi terrà in ansia i mercati viste le prospettive sempre più realistiche di elezioni anticipate.

Acquisti sulle banche, con Bper +2,88%, BPM +2,66%, Banco Popolare +2,30%, Intesa SanPaolo +3,91%, Ubi Banca +6,75%, Unicredit +4,25%; tra altri titoli Enel +4,09%, Enel Green Power +2,67%, Eni +2,60%, FCA +3,85%, Finmeccanica +5,97%, Telecom Italia +4,09%, Stm oltre +5%; la società dovrebbe tornare a crescere dal secondo trimestre 2015, il Tesoro cederà la sua quota entro la fine dell’anno.

Unicredit ha confermato ieri gli obiettivi sull’utile netto a quota 2 miliardi a fine 2014. “A maggior ragione dopo gli stress test – ha affermato l’amministratore delegato Federico Ghizzoni – confermiamo il target di 2 miliardi di utile netto a fine anno”. Questo in sè è un annuncio, “perchè vuol dire che i non performing loans diminuiranno“.

Tra gli altri titoli del Ftse Mib, attenzione a Snam, che ha chiuso i primi nove mesi con un profitto in rialzo del +28%; utile in crescita invece del +42,5% trimestre su trimestre, meglio delle più rosee previsioni. Titolo +3,11%.

Tra i mercati asiatici, la seduta è sicuramente da ricordare per la Borsa di Tokyo, complice anche la decisione del fondo pensionistico del governo giapponese da 1.200 miliardi di dollari di aumentare la fetta di azioni in portafoglio. L’iniezione di liquidità nei mercati ha messo le ali al Nikkei +4,83%, a 16.413 punti, ai massimi di 7 anni.

Da Shanghai, nel frattempo, arrivano altre notizie positive. Pare che la doppia quotazione con il listino di Hong Kong alla fine si farà. Sono infatti in corso i primi tentativi per l’avvio del dual listing.

Riguardo alle materie prime, tonfo dell’oro, che affonda ai minimi degli ultimi quattro anni perche’ gli investitori, a causa del recente forte apprezzamento del dollaro, stanno rivedendo i propri impegni in acquisto perche’ operare su questo mercato e’ diventato piu’ oneroso (e quindi meno funzionale al suo tradizionale ruolo di strumento rifugio). Il metallo prezioso cede 2,85% circa a $1.164,40 l’oncia, una flessione che porta la flessione su base mensile a -2,8%. Argento anche in preda ai sell, in ribasso -3% circa al minimo dal febbraio del 2010. I commodities, i futures sul petrolio -1,21% a $80,14 al barile.