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Boom videogame, crollo viaggi: come è cambiata la spesa degli italiani ai tempi del coronavirus

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Gli italiani, costretti a restare a casa per via delle misure di lockdown stabilite dal governo per fronteggiare la crisi del coronavirus, aumentano il budget per la spesa al supermercato e mettono mano al portafoglio per compare videogiochi, abbonarsi alle principali piattaforme di streaming per vedere film e serie televisive.

Sono le tendenze emerse da un’analisi condotta da Revolut, la fintech dei pagamenti via app, che ha analizzato la variazione delle abitudini di spesa durante i primi giorni di aprile su un campione di oltre 400.000 utenti italiani. E li ha messi a confronto i comportamenti di acquisto di inizio marzo, quando l’emergenza coronavirus era all’inizio.

Boom per videogame e piattaforme streaming

Steam Games (+270%), Playstation (+188%) e Nintendo (+86%) hanno registrato tra i piú alti incrementi nel numero di transazioni, poiché lo stare a casa ha invogliato molte persone a giocare ai videogames e ad approfittare di diverse tipologie di servizi online.

Allo stesso tempo sono aumentate anche le transazioni relative ai servizi di streaming, da Netflix (+26%) a Spotify (+13%) passando per le piattaforme che ne facilitano la condivisione come Together Price (+16%).
Anche i retailer come Aliexpress (+90%), Apple (+37%) e Amazon (+38%) hanno registrato un aumento significativo delle transazioni, probabilmente anche dovuto, in parte, al fatto che diverse persone si sono dovute organizzare per il lavoro da casa durante il lockdown.

Le visite ai supermercati diminuiscono ma aumenta la spesa

Mentre i dati indicano che le persone hanno effettuato il 48% in meno di transazioni presso i principali supermercati, l’importo totale speso è del 21% più alto.

Questa tendenza si riscontra in tutta l’Italia, senza particolari differenze tra piccoli e grandi centri urbani. Ciò indica che nonostante la popolazione stia acquistando meno spesso, acquista più prodotti del solito poiché rimanendo a casa non mangia fuori, in ufficio o a scuola.

Quasi tutte le principali catene della GDO hanno registrato il decremento delle transazioni e l’aumento della spesa:

Auchan (transazioni -44%, ammontare speso +19%)

Carrefour (transazioni -46%, ammontare speso +37%)

Conad (transazioni -33%, ammontare speso +61%)

Coop (transazioni -34%, ammontare speso +49%)

Pam Local (transazioni -45%, ammontare speso +49%)

Penny Market (transazioni -26%, ammontare speso +72%)

I dati mostrano anche che il volume della spesa presso i supermercati è aumentato del 34% durante la prima settimana di lockdown rispetto alla precedente, ed è sceso gradualmente durante le settimane successive fino anche al -15% alla fine di marzo.

Crollo della spesa per ristoranti (-90%) e trasporti (-87%)

Bar e ristoranti hanno subito una drastica riduzione delle transazioni, con un decremento del 90%, in parte controbilanciato dagli operatori di food delivery che hanno invece registrato un aumento, come Glovo (+26%) e Just Eat (+8%).
Anche viaggi e trasporti sono stati impattati dalle restrizioni: Flixbus -93%, Trenitalia -92%, Booking.com -85%, Trainline -76% e Uber -66%.

I pagamenti fisici con carta diminuiscono, ma l’e-commerce cresce

Le misure previste dal lockdown hanno, come è noto, impattato fortemente gli acquisti. Le transazioni con carta si sono ridotte drasticamente, con un -77% rispetto all’inizio di marzo.

Contestualmente, dall’inizio del mese scorso, è cresciuto il numero delle transazioni online del 9%, mentre il volume è cresciuto del 15%.

L’aumento, tuttavia, è contenuto se comparato alla diminuzione registrata dagli acquisti negli store, probabilmente anche a causa del clima di incertezza e al timore di possibili licenziamenti, cassa integrazione o riduzione di stipendio.