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BERLUSCONI: IL PD? SONO E SARANNO SEMPRE DEI VECCHI COMUNISTI

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(WSI) – “D’Alema è un vetero comunista che sta lì a fare il comunista da 40 anni e le accuse che rivolge al Governo sono espressioni da puro stalinista: erano, sono e saranno dei vecchi comunisti”. Il premier Silvio Berlusconi replica così a Bruno Vespa che, durante ‘Porta a Porta’, l’aveva invitato a “non usare l’espressione minoranza comunista, perchè non c’è”.

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Per Berlusconi, invece, “purtroppo non abbiamo una sinistra socialdemocratica: serve un cambiamento generazionale, ma finchè ci saranno questi gufi che difendono l’unico lavoro che sanno fare, che è la politica delle chiacchiere, sarà impossibile”.

E a Vespa che gli faceva osservare come fosse paradossale che a invocare il cambiamento generazionale fosse proprio Berlusconi, che è il più anziano di tutti, il premier replica piccato: “Io sono il più giovane: non è l’età che fa l’innovazione, è il cervello, caro dottore”.

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Berlusconi a ruota libera sui rapporti con Fini, il Pd, la stampa, la Lega e i festini. Ospite di Bruno Vespa a “Porta a porta” il premier non si è fatto pregare nello spiegare il suo pensiero sugli ultimi avvenimenti della politica italiana.

I festini? Infamie, spazzatura. «Spazzatura che non corrisponde al vero, non ho mai partecipato a festini e non ho mai consentito che qualcosa di irregolare si svolgesse alla mia presenza, sono tutte infamie». Ha detto Berlusconi.

Bossi affidabile, voto anticipato? Mai. «La Lega è un alleato affidabile e Bossi è affidabilissimo. Bisogna interpretare ciò che dice Bossi, lui accarezza la sua gente, ha una acutezza politica rara e buon senso, ed è buono». Secondo il premier, la questione della secessione è una «canzone» che il senatur canta per «l’orecchio del suo popolo». «Elezioni anticipate? Mai. Gli italiani si sono espressi e mai ho pensato che con la grande maggioranza che abbiamo e i compiti che ci attendono fosse un bene per l’Italia andare alle elezioni. Porterò avanti il mio mandato fino alla fine».

Crisi, ricomincia la risalita. «Siate sereni, il peggio è passato e stiamo cominciando a risalire». Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio, si rivolge così agli italiani dichiarando il suo ottimismo sull’evoluzione della crisi economica. Sulla crisi, secondo il presidente del Consiglio ha inciso fortemente il clima di sfiducia alimentato da quella parte dei media «che hanno tifato» per la crisi «diffondendo pessimismo».

Troppi farabutti nei media e in politica. «La manifestazione per la libertà di stampa che la sinistra promuove – dice Berlusconi – è veramente il contrario della realtà: siamo circondati nella stampa, nella tv (anche in Rai, che attacca solo la maggioranza di governo), nella politica, da troppi farabutti».

Con Udc nessun contatto. «Non c’è stato da parte mia nessun dialogo con Pier Ferdinando Casini e Lorenzo Cesa». Il Pdl in proposito «discuterà, deciderà e voterà su questo. Finora non c’è stato da parte mia nessun dialogo» con i vertici centristi ad esclusione di «una telefonata prima delle vacanze di augurio con Pier Ferdinando Casini: sul piano umano – spiega Berlusconi – eravamo e siamo amici».

Pd, vecchi gufi veterocomunisti. «Tutti questi signori, Massimo D’Alema in testa, sono dei veterocomunisti, erano, sono e saranno vecchi comunisti che usano metodi stalinisti, c’è bisogno di un cambio generazionale». Lo spunto lo offre il conduttore di “Porta a porta”, Bruno Vespa che lo corregge quando Berlusconi definisce “comunisti” gli esponenti del Pd. Ma il premier replica confermando tutto e definendo i leader del Partito democratico dei «vecchi gufi». «Io sono più giovane di tutte queste persone e non è una questione di età, perchè non è l’età che fa l’innovazione ma la freschezza delle idee».

Con Fini problemi superabili. Con Fini ci sono «fraintendimenti superabili», un atteggiamento di «grande apprezzamento». «Se qualcuno pensa che sia diversamente, possiamo chiarire»: il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi risponde così a «Porta a Porta» alle critiche di scarsa democrazia interna sollevate nella lettera a lui indirizzata da parte di 50 deputati ex di An.

Berlusconi: i problemi sono di Fini. «Non ci sono problemi da parte mia. È una situazione che è stata evocata dal presidente della Camera. Io non ho problemi riguardo al funzionamento del Pdl. Ci sono due concezioni diverse in campo»: lo dice Silvio Berlusconi parlando del rapporto con Gianfranco Fini. Berlusconi spiega quali sono le «due concezioni diverse» della politica e dei partiti tra lui e Fini. «Io – dice – sono per un movimento aperto, che si organizza per affrontare il momento elettorale. Per Fini, invece, come per i professionisti della politica, i partiti devono avere funzioni più allargate, discutere le decisioni che vengono poi prese dai gruppi».

Gentiloni: uno show per offendere opposizione. «Come volevasi dimostrare. L’allarme per lo show del premier era più che giustificato. Non ho mai visto una trasmissione con una simile sequela di insulti contro l’opposizione, contro la libertà di stampa». Lo afferma Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazione del Pd, a proposito della partecipazione di Silvio Berlusconi a Porta a Porta.

Fini querela Feltri: lo ha annunciato Giulia Bongiorno, presidente della commissione Giustizia della Camera e avvocato di Fini. «Dando seguito al mandato ricevuto dal presidente della Camera, Gianfranco Fini – ha presentato querela contro il direttore del Giornale Vittorio Feltri in relazione all’articolo “Il presidente Fini e la strategia del suicidio lento. Ultima chiamata per Fini: o cambia rotta o lascia il Pdl”».

«Per il doveroso rispetto nei confronti delle istituzioni non è certamente questa la sede in cui il presidente della Camera intende affrontare questa questione: accadrà certamente in altra sede, politica e giudiziaria», ha poi detto Fini concludendo la breve discussione, avviata dal capogruppo del Pd Antonello Soro, che si è svolta nell’aula di Montecitorio sugli attacchi da lui ricevuti dal Giornale.

La solidarietà del Pd. «È legittimo, fisiologico in una democrazia esprimere critiche nei confronti delle idee di presidente della Camera ed è a volte doveroso contestarne l’operato, ma rivolgere minacce di ricatto alla terza è mettere sotto schiaffo il parlamento», ha detto Soro.

Resta quindi alta la tensione nel Pdl, dopo il nuovo attacco del quotidiano della famiglia Berlusconi a Fini. Oggi Feltri aveva rispedito al mittente le accuse di quanti avevano visto nel suo editoriale di lunedì un «messaggio mafioso» rivolto a Fini e in una intervista alla Stampa definisce invece un «messaggio mafioso» l’annuncio di querela arrivato ieri da Bongiorno «perché le querele si fanno, non si annunciano». «Ma come – aggiunge il direttore de Il Giornale – scrivo quello che la stragrande maggioranza della gente pensa su Gianfranco Fini e tutti lì a telefonarmi, a chiedermi cosa sto facendo… Lui pochi giorni fa mi ha dato del ‘killer’ e nessuno ha mosso un dito».

Un «patto di consultazione permanente» tra i «cofondatori» del Pdl Silvio Berlusconi e Fini, unito un giudizio severo («vicenda pericolosa e incomprensibile») sugli attacchi del Giornale al presidente della Camera. È questo il contenuto della lettera al presidente del Consiglio preparata dal vicepresidente vicario dei deputati del Pdl Italo Bocchino e che sarebbe stata firmata da oltre cinquanta parlamentari ex An. Nella lettera, che l’agenzia Ansa è in grado di anticipare, si sostiene che gli ex An non intendono mettere in discussione la sua leadership né prefigurare «scenari diversi» dal bipolarismo, ma si chiede un intervento di Berlusconi per evitare uno sbilanciamento in favore della Lega e che la somma di problemi diversi possa creare «un corto circuito interno al nuovo partito».

«Visto che c’è un peggioramento della situazione, esprimo piena solidarietà al presidente Fini da parte mia e dell’intero gruppo del Pdl per le quattro righe veleno che sono state scritte ieri da Il Giornale». Lo ha detto nell’Aula della Camera il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto, spiegando: «Non mi crea imbarazzo a farlo perché ho espresso la stessa solidarietà per la vicenda delle intercettazioni agli onorevoli Fassino e D’Alema». Cicchitto ha quindi rinnovato sostegno a Fini. Allo stesso tempo, Cicchitto ha «espresso solidarietà al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che da alcuni mesi è oggetto di un attacco da parte di Repubblica. Quanto alla maggioranza di governo, Cicchitto ha detto: «Il Pdl sarà capace di superare anche questi gravissimi errori di tipo giornalistico».

«Noi dell’Italia dei Valori abbiamo una regola: distinguere tra carte vere e carte false e buttare nel cestino i documenti anonimi e prendere in esame solo quelli di cui si conosce il mandante. Proprio ieri ho ricevuto un dossier anonimo che riguardava Feltri e l’ho buttato nel cestino». Lo dice il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro. E alla domanda se si sia fatto un’idea sul mandante degli attacchi di Feltri, Di Pietro risponde: «Ci sono documenti processuali che dimostrano che il presidente del Consiglio è stato il mandante di numerosi attacchi ai suoi nemici. Se vuole può anche denunciarmi, e io mi presenterò con una paccata di documenti processuali che dimostrano quello che dico».

Frattini: all’estero cercano di indebolirci. Le vicende private di Silvio Berlusconi non hanno avuto un impatto diretto sulla politica estera italiana ma i Paesi rivali sulla scena internazionale cercano di sfruttare i problemi del premier per i loro fini personali, ovvero per indebolire l’immagine dell’Italia. È quanto dice il ministro degli Esteri Franco Frattini in un’intervista al quotidiano britannico Financial Times.

Cicchitto: lettera Bocchino condivisibile. «Riga più riga meno la lettera poteva essere firmata anche dall’intero gruppo del PdL. Siamo tutti d’accordo che sono indispensabili un rapporto positivo e continuativo fra Berlusconi e Fini, una sede politica di confronto nel partito e di coordinamento della maggioranza con la Lega. In ogni caso è essenziale assicurare non solo la libertà del dibattito ma anche l’unità del gruppo parlamentare per favorire l’operatività del Governo, che sta operando benissimo, e la saldezza della maggioranza. Non dobbiamo mai dimenticare il rapporto col Paese. Oggi Berlusconi è ad Onna a consegnare le case dando il segno che il governo fa cose che i precedenti esecutivi hanno tardano mesi e anche anni a realizzare». Lo afferma Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del PdL.