(Teleborsa) – Nell’area dell’euro, il PIL è cresciuto solo dello 0,2 per cento nel primo trimestre del 2010 rispetto al precedente, dopo il modesto 0,1 dello scorcio del 2009. L’attività economica è stata fortemente sostenuta dal riaccumulo di scorte. Lo si legge nell’ultimo bollettino economico mensile di Bankitalia. Al netto di questa componente la domanda interna ha fatto segnare una nuova flessione; i consumi privati hanno ristagnato. Il deciso rialzo delle importazioni ha più che compensato il contributo alla crescita del PIL proveniente dalle esportazioni. Secondo gli indicatori congiunturali l’attività si sarebbe notevolmente rafforzata nel secondo trimestre, traendo sostegno principalmente dalla domanda estera. Nell’area l’inflazione al consumo sui dodici mesi è salita di circa mezzo punto percentuale nei primi mesi dell’anno, sospinta dall’accelerazione dei prezzi dei beni energetici. In giugno si è portata all’1,4 per cento. In assenza di pressioni dal lato della domanda il ritmo di crescita sui dodici mesi dell’indice al netto delle componenti più volatili (beni alimentari ed energetici) si è mantenuto, dall’inizio del 2010, poco sotto l’1 per cento. Sempre in giugno, le aspettative d’inflazione per il 2010 degli operatori professionali, lievemente riviste al rialzo dal dato di aprile, si sono attestate all’1,4 per cento. Nell’area le tensioni sui mercati finanziari hanno richiesto interventi pubblici coordinati – Nel secondo trimestre del 2010 le preoccupazioni sulla sostenibilità del debito pubblico di alcuni paesi dell’area si sono riflesse in forti turbolenze nei mercati finanziari. Le quotazioni azionarie sono scese; i premi per il rischio sulle obbligazioni societarie sono saliti; si sono ridotti i rendimenti delle obbligazioni pubbliche emesse dai paesi ritenuti meno rischiosi. In risposta a queste tensioni è stato varato dall’Unione europea un imponente meccanismo di sostegno finanziario, cui l’FMI potrà apportare risorse addizionali, e che potrà essere attivato per gestire situazioni di crisi; inoltre, molti paesi hanno adottato o annunciato misure di risanamento dei conti pubblici.
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