Economia

Auto Ue: il mercato cresce grazie alle elettriche che battono il diesel. Privati ancora in affanno

Il mercato dell’auto in Europa continua la sua crescita per il tredicesimo mese consecutivo.  Con un’accelerazione delle auto elettriche che valgono il 20% del mercato in Europa e superano il diesel. Nel dettaglio, nel mese di agosto, secondo i dati pubblicati dall’Acea, le immatricolazioni nell’area composta dall’Unione Europea, i paesi dell’Efta e il Regno Unito sono aumentate del 20,7% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un totale di 904.509 unità.

Questo miglioramento può essere attribuito a due fattori principali: da un lato, c’è una maggiore disponibilità di veicoli presso le reti di vendita, e dall’altro, c’è un effetto statistico dovuto alla base di confronto molto bassa rispetto all’anno scorso. Inoltre, l’associazione sottolinea che agosto è tradizionalmente considerato il mese “più lento” dell’anno per le vendite di automobili. Pertanto, il fatto che si sia registrata una crescita a doppia cifra è un segnale significativo di ripresa rispetto all’anno precedente, quando le carenze di componenti avevano fortemente penalizzato l’attività industriale nel settore automobilistico.

Altra novità è il raggiungimento del 21% del mercato dell’elettrico, superando quello del diesel e piazzandosi al terzo posto nella classifica dei sistemi di alimentazione preferiti da chi cerca un’auto nuova, dietro a benzina (36,3%) e macchine ibride (24,3%).

L’andamento dei mercati maggiori

L’uscita dal tunnel appare, però, ancora lontana, concentrandosi sui dati dei primi otto mesi dell’anno. Tra gennaio e agosto, sono state immatricolate un totale di 8.516.943 veicoli, rappresentando un aumento del 17,9% rispetto allo stesso periodo del 2022. Tuttavia, questo numero rimane oltre il 21% inferiore ai livelli pre-pandemici del 2019.

Se analizziamo i principali mercati europei, possiamo notare una forte crescita mensile in Germania, con un aumento del 37,3%, seguita dal Regno Unito (+24,4%), dalla Francia (+24,3%), dall’Italia (+11,9%) e dalla Spagna (+7,8%). Guardando invece al cumulato annuale, la performance migliore è stata registrata dalla Spagna con un aumento del +20,5%. Seguono nell’ordine i mercati italiano (+20,2%), britannico (+20%), francese (+16,6%) e tedesco (+16,5%).

L’elettrico vale il 20% del mercato, è la prima volta che accade

Nell’Unione Europea, le auto a batteria segnano un incremento del 118,1% rispetto all’anno scorso, raggiungendo una quota di mercato del 21%, soprattutto grazie al +170,7% di crescita in Germania. Per la prima volta, quindi, il mercato dell’elettrico tocca e supera i 20 punti percentuali, superando le quote del diesel e diventando così il terzo mercato di riferimento per le auto nuove, dietro a benzina (36,3%) e avvicinandosi sempre più agli ibride-elettriche (24,3%). Il diesel continua invece il suo declino, con un calo del 6% e scendendo dal 16,1% al 12,5% del mercato.

Le vendite di auto elettriche proseguono la loro marcia in Europa a gonfie vele: ad eccezione di Malta (-22,6%), tutti i mercati dei paesi europei hanno registrato una crescita percentuale a doppia e tripla cifra, con la Germania, il mercato più grande in termini di volume, in crescita del 170,7%. Il primo posto per il tasso di crescita più alto lo prende però il Belgio, pari al 224,5%. Nel complesso, le vendite di auto elettriche a batteria sono aumentate in modo significativo del 62,7%, con 984,864 macchine immatricolate da gennaio ad agosto. La domanda di elettriche è fortemente sostenuta da incentivi generosi che in qualche caso scadevano in agosto, il che spiega la forte crescita in questo mese in Europa e in Germania in particolare. In Italia si è avuto un aumento del 77%, passando dalle 2,291 dell’anno scorso alle 4,056 di agosto 2023.

Il mese scorso, le nuove immatricolazioni di auto ibride plug-in nell’UE sono cresciute del 5,5%, per un totale di 58.557 unità. La forte performance nei principali mercati come i Paesi Bassi (+44,7%), Francia (+40,5%) e Svezia (+24,9%) ha contribuito a compensare il calo in Germania (-41,1%), il mercato più grande per questa fonte di energia. Nonostante questa crescita, la quota di mercato delle auto ibride plug-in è scesa dall’8,5% al 7,4% nell’agosto di quest’anno.

I costruttori: bene Stellantis e Volkswagen

In questo contesto, le due principali case automobilistiche europee, Volkswagen e Stellantis, stanno registrando risultati positivi ma con andamenti differenti. Volkswagen ha visto un aumento delle immatricolazioni del 24,2% dall’inizio dell’anno, raggiungendo una quota di mercato del 26%, in aumento di due punti rispetto all’anno precedente. Dall’altro lato, Stellantis, l’azienda italo-francese, ha registrato un modesto aumento del 4,3%, ma ha perso due punti percentuali di quota di mercato tra il 2023 e il 2022, principalmente a causa delle performance di Fiat e Citroen.

Renault sta avvicinandosi alla quota del 10% di mercato in Europa grazie a una crescita delle immatricolazioni che ha superato il 20% sia nel mese di agosto che dall’inizio dell’anno. Nel frattempo, la tendenza di crescita di Hyundai, Toyota, BMW e Mercedes rimane più contenuta. Allo stesso tempo, Tesla continua la sua marcia trionfale: nel mese di agosto ha più che triplicato il numero delle immatricolazioni e dall’inizio dell’anno ha conquistato il 2,8% di quota di mercato.

La domanda di acquisto di auto da privati

La debolezza della domanda dei privati nel settore automobilistico è diventata una preoccupazione sempre più evidente e complessa per l’industria automobilistica negli ultimi anni. Questo fenomeno è influenzato da una serie di fattori, come il contesto economico incerto e la fragilità finanziaria delle famiglie, ma c’entra anche l’ascesa delle auto elettriche o ibride; come accennato prima, ad agosto e nei mesi scorsi alcuni paesi europei hanno introdotto incentivi fiscali per l’acquisto di veicoli a basse emissioni, rendendo più appetibile l’acquisto di una macchina di questo tipo piuttosto che una inquinante come diesel o benzina, in vista anche dello stop dell’immatricolazione di auto inquinanti, sia diesel che benzina, dal 2035.

Ma non c’è solo questo. Per Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, ci sono anche altre difficoltà:

Come si accennava la crescita del mercato europeo è determinata soprattutto dalle immatricolazioni di auto acquistate dalle flotte e da quelle di auto elettriche. È invece ancora in sofferenza la domanda dei privati, che è fortemente ostacolata da due fattori. Il primo è costituito da incertezze sul tipo di alimentazione per la nuova auto da acquistare legate alla transizione energetica, mentre il secondo fattore di freno è la forte crescita dei prezzi delle auto e l’aumento del costo del denaro che ha determinato significativi incrementi anche del costo del finanziamento per l’acquisto di auto.

E sulle auto cinesi elettriche Von Der Leyen chiede un’indagine

Intanto l’uscita dei dati sull’andamento delle immatricolazioni in Ue arriva in un momento di tensione tra l’Europa e la Cina sulle auto elettriche. La Commissione europea sta valutando l’ipotesi di imporre dazi più alti per le automobili importate dall’Oriente per tutelare le case automobilistiche comunitarie, con Pechino che ha definito la mossa un “palese atto di protezionismo”. “Ci piace la concorrenza, ma deve essere una concorrenza leale”, ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in un’intervista a Bloomberg. “Quello che vediamo sono massicci sussidi nel settore dei veicoli elettrici in Cina, che ovviamente stanno livellando il nostro campo di gioco”.

Nell’articolo dell’agenzia Usa si sottolina che se i dazi venissero imposti, la risposta più potente della Cina sarebbe quella di limitare l’accesso delle auto europee al suo vasto mercato; colpendo  duramente le case automobilistiche tedesche, che l’anno scorso hanno venduto lì 4,6 milioni di auto. La quota di mercato di auto elettriche cinesi in Europa è cresciuta molto negli anni: secondo i dati di Jato Dinamics, se nel 2020 la presenza era solo dell’1,1%, quest’anno sono del 5,6%, con un aumento del 1,5% rispetto all’anno scorso.