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Asta Spagna: boom tassi, raddoppiano

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Roma – Balzo dei rendimenti nell’asta spagnola odierna, con cui sono stati collocati titoli di stato con scadenza a 12 e 18 mesi. Dall’esito, risulta che Madrid dovrà pagare quasi il doppio per rifinanziare il debito a queste scadenze. La domanda tutto sommato è andata bene, visto che la Spagna è riuscita a collocare bond per un valore di 3,04 miliardi di euro, dunque meglio del target massimo, fissato a 3 miliardi.

I tassi sui titoli a 12 mesi sono saliti però al 5,074%, rispetto al 2,985% del collocamento di maggio, mentre quelli a 18 mesi si sono attestati al 5,107%, contro il 3,302% precedente. Al momento, i tassi sui bond spagnoli rimangono però sotto controllo, e anzi scendono -1,05% al 7,08%.

I bid-to-cover dell’asta sono stati molto positivi: esattamente al 4,42 e al 2,16 rispettivamente per i bond a 18 e 12 mesi.

Nella giornata di ieri, sul mercato secondario i tassi spagnoli a 10 anni hanno testato il record dall’introduzione dell’euro, attestandosi al 7,28% e alimentando i timori, già presenti da tempo tra gli investitori, secondo cui la Spagna, dopo la richiesta di aiuti a favore delle sue banche, dovrà tornare a bussare alla porta dell’Ue per ricevere un piano di salvataggio.

La soglia del 7% è considerata infatti critica, in quanto costi di finanziamento del debito che si attestanno al di sopra di tale livello sono troppo elevati per poter essere onorati: è stato il superamento del 7% a portare infatti paesi come il Portogallo, la Grecia e l’Irlanda a ricevere aiuti da Ue-Fmi-Bce. Per la prima volta in assoluto, inoltre, ieri lo spread Spagna/Germania a 10 anni ha superato quota 575 punti base, volando fino a 584 punti base.

(in base di scrittura)