(Teleborsa) – Nel 2009 le famiglie hanno destinato oltre un terzo dei loro investimenti finanziari alle polizze di assicurazione vita. La tendenza positiva è proseguita nei primi mesi del 2010. E’ quanto emerge dalla relazione del Presidente dell’ANIA, Fabio Cerchiai. Nei rami danni, escludendo la r.c. auto, la raccolta premi è rimasta stazionaria, a causa del rallentamento dell’attività economica e della diminuzione del valore dei beni assicurati. L’andamento tecnico ha evidenziato un forte peggioramento. “È un dato non confortante” sottolinea Cerchiai. L’Italia, nel confronto internazionale, si caratterizza, infatti, per un livello di diffusione dell’assicurazione sensibilmente inferiore a quello degli altri maggiori paesi. Ne consegue che famiglie e imprese italiane sono meno protette contro i rischi rispetto a quanto accade all’estero. “Si trata di un fattore di debolezza del sistema Italia” sottolinea Cerchiai. Per la RC obbligatoria, Cerchiai focalizza l’attenzione sugli interventi richiesti e non soddisfatti lo scorso anno, quando si era rilevata una inverisone di tendenza rispetto al quinquennio 2005-2009, che aveva portato ad una riduzione dell’11,8% del rpezzo pagato dalgi assicurati. Nel 2009, a parità di veicoli assicurati, la raccolta premi è diminuita del 3,6%. Il costo dei sinistri, invece, è aumentato del 3%, anche per l’effetto dei nuovi criteri, adottati da molti tribunali, per i risarcimenti relativi alle lesioni più gravi. Su 100 euro di premi incassati, le imprese ne hanno spesi 108. Da qui la tendenza al rialzo dei prezzi, su cui incide, peraltro, l’innalzamento dei massimali minimi di legge previsto dalla normativa europea.
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