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ALLARME DELLA SEC: AUMENTANO LE TRUFFE ONLINE

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Negli ultimi mesi, la Securities and Exchange Commission (l’equivalente Usa della Commissione di Vigilanza sulla Borsa) si e’ data da fare per cercare di porre un freno alle continue truffe telematiche che mettono in pericolo le contrattazioni dei titoli sui mercati azionari.

Il panorama non e’ quello del film ”Boiler Room” in uscita nelle sale, dove un giovane artista dell’imbroglio riesce a portare a termine la sua truffa dopo aver influenzato attraverso Internet l’andamento di alcuni titoli di borsa. E’ piuttosto una realta’ che mette a rischio piu’ di 10 milioni di investitori online e le migliaia di persone che determminano i loro investimenti dopo aver consultato il Web.

La lista delle truffe e’ sempre piu’ lunga. Alcune settimane fa, un giovane studente di legge dell’universita’ americana di Georgetown, Douglas Colt, e’ riuscito a raccogliere, con la collaborazione della madre e di alcuni colleghi di corso, profitti per 345 mila dollari esclusivamente immettendo sul Web false notizie su alcuni titoli azionari. Attualmente la combriccola e’ in attesa di giudizio pur dichiarandosi innocente.

Secondo Richard H. Walker, uno degli esperti della SEC, il problema principale sembra essere la sicurezza offerta da Internet soprattutto
riguardo all’informazione finanziaria. La maggior parte dei principali siti specializzati – tra cui anche Yahoo! e Ranging Bull – offre agli investitori la possibilita’ di inserire in rete notizie finanziare senza tuttavia che queste vengano controllate.

Ogni giorno, gli uffici della SEC sono invasi da e-mails e messaggi di persone che denunciano una truffa piuttosto che un’altra. E’ a questo punto
che interviene la CyberForce, un team della SEC composto da 250 investigatori specializzati e 50 impiegati atti a monitorizzare le frodi legate al Nasdaq ed a tutti i mercati over-the-counter.

A seguire l’esempio del giovane studente di Georgetown, infatti, vi sono molti altri maghi delle truffe online.

Sulla costa occidentale degli Stati Uniti, un gruppo di studenti di farmacia di UCLA ha messo a punto un’operazione che gli e’ valsa la bellezza di 363 mila dollari. La strategia e’ semplice. I giovanotti hanno comprato il 97% delle azioni disponibili di una societa’ in bancarotta, NEI WebWorld Inc., a pochi centesimi e, dopo aver inviato sul Web la falsa notizia di una probabile acquisizione della societa’, hanno rivenduto le azioni che ormai salite alle stelle.

Sempre a proposito di truffe finanziare, un giovane coreano residente a New York – nome in codice Tokyo Joe – e’ stato di recente arrestato per aver truffato gli utenti del suo sito finanziario. Tokyo Joe faceva pagare agli utenti la cifra di 200 dollari per ricevere informazioni su alcuni titoli mettendo in moto quello che gli americani chiamano ”scalping”. In poche parole gli utenti erano spinti ad acquistare titoli che nello stesso momento Tokyo Joe vendeva dal suo portafolio.

La CyberForce della SEC rimane sempre al lavoro cercando di rendere piu’ sicura l’informazione finanziaria e debellarla da quelli che uno degli
avvocati del giovane studente di Georgetown definisce innocui ”graffiti” protetti dal principio di liberta’ di parola.